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Ne vale la pena?: testimonianza di un genitore Stampa E-mail

Domanda: Il programma ABA svolto a casa è un grande impegno. Ne vale la pena?

È vero, portare avanti questo tipo di programma è uno sforzo costante, e alcuni giorni è stressante, ma secondo me e la mia famiglia, la risposta è si, ne vale la pena.

Mio figlio sta così meglio e niente fra le cose che abbiamo provato è stato così efficace.

 

Quando abbiamo iniziato, non sapevamo cosa sarebbe accaduto, ma volevamo dare a questo trattamento una prova, dal momento che ci sembrava promettente. I professionisti del campo spesso scrivono dell' ABA e chiedono: Questo trattamento è una cura ? È possibile la "guarigione" ?

 

Queste sono domande accademiche. Come genitori, mia moglie ed io volevamo solo trovare una forma di trattamento efficace e provarlo. Sapevamo che sarebbe stato efficace nell'aiutarlo al 25 % o al 50% comunque, sarebbe stato utile.

Nel caso di mio figlio, il bambino ha fatto grandi miglioramenti e questo ha reso proficuo tutto il nostro duro lavoro.
All'inizio del suo programma ABA, nostro figlio diceva davvero pochissime parole, ma aveva un sacco di scoppi di ira (capricci. ...in inglese tantrums ). Urlava e lanciava gli oggetti. Stavamo sempre a casa perchè avevamo paura di portarlo ovunque.

 

Ora il suo programma gli ha insegnato l'obbedienza, cosa che ha migliorato i suoi comportamenti, e gli ha fornito un linguaggio pratico, migliorando la comprensione. Può usare ora con efficacia le parole e non ha quasi mai scoppi d'ira. Quando vuole qualcosa, viene da me e dice: "Voglio che mi aiuti, per piacere ".

La vita in casa va molto meglio. E quando lo sento dire: "Il mio papà è John" il mio cuore si riempie di gioia.
Ora, non vorrei nascondere le parti più dure. Intraprendere un programma in casa è stato uno sforzo che ha distrutto me e mia moglie, e anche nostra figlia. È la nostra vita, per ora.

Mia moglie, come supervisor giorno dopo giorno, sorveglia i terapisti nella lezione 1 a 1, prepara il materiale, fa il lavoro a tavolino, e lavora lei stessa con nostro figlio. E inoltre non sappiamo quanto nostro figlio potrà allontanarsi dallo spettro dell'autismo, perchè non ci sono garanzie in questo senso. Tuttavia, noi crediamo che ne valga la pena.

D: Cosa dite di vostro figlio? Pensate gli piaccia?
Mia moglie aveva paura quando iniziò a fare terapia che sarebbe stato troppo faticoso per il nostro piccolino, troppo intensivo. Ma pensammo di provare e fermarci se fosse stato troppo duro. Quello che temevamo non accadde. Lo abbiamo visto diventare veramente più attento e più consapevole di noi. Dopo una sessione di terapia (con un sacco di scoppi d'ira, in quei primi giorni) nostro figlio ci sorprese venendosi a sedere vicino a noi. Era più affettuoso di prima.
Un anno dopo, lui ci guardava e diceva: "Mi voglio sedere, per favore"

intendendo che voleva che noi smettessimo di fare ciò che stavamo facendo e ci sedessimo vicino a lui. Cominciò a piacergli andare al tavolo a fare terapia 1 a 1. Spesso ci prendeva per mano e ci portava al tavolo!
Sheri, la nostra consultant supervisor, spesso affermava che l'esperienza della terapia del bambino doveva essere rinforzata (per es, doveva piacergli).

Doveva divertirsi, così il suo apprendimento sarebbe stato rinforzato.
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ORA mio figlio ha sei anni e 1/2. Sono passati 4 anni da quando abbiamo ricevuto la diagnosi e 2 anni e 1/2 da quando Sheri ci ha aiutati ad organizzare un programma strutturato. Attualmente noi attuiamo una combinazione di intervento comportamentale con il programma scolastico, senza la supervisione di una consultant. Cindy (la mamma) ha creato il programma che usiamo.

Basandosi su 4 anni di lavoro 1 a 1 con nostro figlio, così come ci ha insegnato Sheri, e sulla sua esperienza di insegnante.

Non abbiamo saputo in anticipo a che punto ci saremmo trovati al momento della scuola. Abbiamo sempre sperato che potesse frequentare l'asilo e diventasse "indistinguibile dai suoi coetanei", così come i bambini con i migliori risultati dello studio di Lovaas del 1987.

 

Nostro figlio ha molte abilità, ma deve ancora acquisirne diverse altre. Al momento la casa è per lui l'ambiente migliore per imparare.
Man mano che passa il tempo, vedo mio figlio in modo diverso. Ho perso le vecchie aspettative e vedo il bambino come è. Lo sapete, lo amo così com'è. E sono orgoglioso di lui ---ha lavorato duramente e percorso un lungo cammino. Il suo progredire da una condizione difficile è realmente qualcosa.
Adesso, l'avvocato del diavolo potrebbe chiedere: Ne è valsa la pena, anche se tuo figlio non ha raggiunto la"recovery zone"...la"zona di guarigione"dopo 3 o 4 anni ?

 

Il nostro programma di intervento comportamentale ha dato a mio figlio capacità di comunicazione verbale. Può parlare in frasi piuttosto complesse su argomenti limitati, ma può comunicare. Quello che riesce ad esprimere viene fuori dalla sua mente e dal suo cuore. Riesce a dirci cosa vuole e non usando solo le frasi che noi gli abbiamo insegnato
Prima che cominciassimo l'intervento comportamentale con lui, non c'era conversazione, nessuna comunicazione eccetto che con il pianto e l'aggressività.

Per la mia esperienza, voglio dirvi che senza intervento comportamentale mio figlio oggi non parlerebbe.

A 2 anni e 1/2, le sue abilità regredirono, e i suoi scoppi di rabbia erano feroci. Non eravamo in comunicazione con lui e non riuscivamo ad insegnargli niente finché non imparammo come farlo in un programma ABA.

 

Poi, man mano che apprendeva nuove abilità, i suoi scoppi d'ira diminuirono. Così, sono felice di. aver ottenuto, insieme a capacità verbali, anche la sua collaborazione e un nuovo autocontrollo che il suo programma gli ha insegnato.

 

Tutto questo per dire: Si, ne è valsa la pena alla luce dei suoi successi e progressi, e si, ne vale la pena anche dopo più di tre anni.