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Non ci scordiamo dei fratelli, della lister Caterina Stampa E-mail

Da: http://www.autism.org/
I fratelli dei bambini con AS e le loro necessità
Derenda Timmons Schubert, Ph.D.
Pacific Northwest Children's Services
Waverly Children's Home
3550 SE Woodward Avenue
Portland, OR 97202

I. CONSIDERAZIONI GENERALI

1. Fratelli in età prescolare (prima dei 5 anni)
I bambini di questa età non sono in grado di esprimere verbalmente i loro sentimenti, e tenderanno a mostrarli tramite il comportamento. Non saranno in grado di comprendere i bisogni del fratello con AS, ma noteranno le differenze rispetto agli altri bambini e cercheranno di "istruirlo".
Nonostante ciò i bambini di questa età sono in grado di apprezzare il loro fratello poiché non hanno ancora imparato ad essere critici.
2. Fratelli in età scolare (6-12 anni)
Con l'inserimento nella scuola i bambini diventano estremamente consapevoli delle differenze tra le persone. Sono in grado di comprendere una definizione e una spiegazione dei bisogni del fratello con AS se queste vengono fornite in termini adeguati alla loro età. E' possibile che si preoccupino della possibilità di contagio o si chiedano se essi stessi hanno qualcosa che non va.
Potrebbero anche avere sensi di colpa per i pensieri o sentimenti negativi nei confronti del fratello.
Alcune reazioni tipiche dei bambini di questa età sono l'esagerato bisogno di rendersi utili e di comportarsi bene o il comportamento non adeguato per attirare l'attenzione del genitore. Durante questi anni i bambini sperimenteranno sentimenti contrastanti nei confronti del loro fratello disabile.
3. Fratelli adolescenti (13-17 anni)
Gli adolescenti sono in grado di comprendere spiegazioni più elaborate di una particolare disabilità. Potrebbero porvi domande dettagliate o provocatorie. Durante l'adolescenza si cerca la propria identità al di fuori della famiglia. Contemporaneamente, è importante l'omologazione con il gruppo dei pari. Perciò, un ragazzo di questa età con un fratello/sorella disabile può sentirsi imbarazzato di fronte agli amici. E' possibile che senta contemporaneamente un desiderio di indipendenza rispetto alla famiglia e il desiderio di mantenere un rapporto speciale con il fratello con AS. Può iniziare a sentirsi responsabile nei suoi confronti e preoccuparsi per suo futuro.
II. LINEE GUIDA
A. Informare: fornite al bambino informazioni riguardo al modo in cui il disturbo del fratello viene valutato, diagnosticato e trattato. Ha bisogno di sapere di cosa si tratta e cosa può aspettarsi. Illustrate i punti di forza e i lati deboli del fratello con AS, mostrategli modi per interagire con il fratello con AS, spiegategli come può rendersi utile.
B. Ripartire il tempo tra i figli in modo equilibrato: incoraggiate il bambino ad avere attività "sue", partecipandovi qualche volta personalmente e siate disponibili a riconoscere i suoi punti di forza.
C. Incoraggiare la libera espressione dei sentimenti: dovrebbero esistere momenti di libera discussione nella famiglia, in cui vengono espressi sentimenti positivi e negativi.
D. Partecipazione ad incontri per fratelli di bambini disabili, in cui si ha la possibilità di esprimere sentimenti che sarebbe difficile manifestare in famiglia.

III. SEGNI DI DISAGIO
A. Depressione
Modificazione dei ritmi di veglia/sonno del bambino
Variazione delle abitudini alimentari
Sensazione di inutilità, disperazione
Costante irritabilità
Autolesionismo o espressione di sentimenti estremamente negativi (ad es. "Vorrei essere morto")
Difficoltà nel prendere decisioni o di concentrazione
Mancanza di piacere nello svolgimento di attività
Isolamento
Scarsa autostima
B. Ansia
Preoccupazioni eccessive
Aumento immotivato del livello di energia
Scarsa tolleranza alla frustrazione
Difficoltà ad allontanarsi dai genitori
Disturbi del sonno o variazione del ritmo veglia/sonno
Variazione delle abitudini alimentari
Fobia della scuola
Preoccupazioni riguardanti la salute dei famigliari
Sintomi somatici (mal di pancia, mal di testa)
Perfezionismo
Se vostro figlio manifesta un certo numero di questi sintomi per un periodo di tempo prolungato (più di 2 settimane), è opportuno discutere la situazione con il pediatra o uno psicologo.
BIBLIOGRAFIA
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PARKER, R. (1974). HE IS YOUR BROTHER. NASHVILLE, TN: THOMAS NELSON, INC.
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