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Parlare con loro della diagnosi? Print E-mail

Da una discussione sulla lista DTT-NET lista relativa a ABA, VB ecc. ):

Caro Nevin, ho trovato la tua mail molto interessante. Ho un bambino di 12 anni che quando ne aveva 3 ha fatto il Lovaas, un programma ABA di 40 ore o più settimanali. Nei primi anni 90 il Verbal Behavior non si usava ancora, ma dopo aver applicato questa metodologia intraprendemmo anche questo approccio. Cominciammo nel 1994 e finimmo nel 1998 per cui abbiamo lavorato con lui per 4 anni e 1/2 per farlo diventare indistinguibile.

Vorrei dirti che sei stato coraggioso a parlare con tuo figlio di autismo a 10 anni. Noi NON abbiamo ancora detto niente a Jeff .Per essere onesta con te lui non mostra alcun desiderio o interesse nel sapere la drammatica vita che ha dovuto condurre fino a 8 anni. Gli ho accennato che quando era più piccolo aveva difficoltà a parlare e alcune terapiste vennero a casa nostra per aiutarlo a parlare. Raramente ricorda qualcuna delle 40 e più terapiste quando io menziono i loro nomi eccetto due.

Dovevamo reprimerlo 15-20 volte al giorno per farlo obbedire o per l'aggressività. Onestamente non sarei sorpresa se non ricordasse molto del suo programma ABA. Mio figlio è molto intelligente, frequenta ora la quinta in una scuola pubblica con tutte A in pagella. Ancora oggi ha qualche scoppio di rabbia ma niente a che vedere con quello che aveva quando aveva l'autismo. Abbiamo scelto di non dire niente a Jeff perchè sta solo ora imparando per la prima volta a capire le emozioni degli altri in un ambiente di apprendimento naturale senza aver bisogno di essere aiutato.

Quando abbiamo finalmente terminato il suo programma ABA non c'era altro da fare che guardarlo crescere e maturare. È uno dei bambini più popolari nella sua classe per cui gli si offrono un sacco di opportunità incidentalmente per imparare a comprendere le emozioni altrui. Credo che questo non possa essere insegnato a tavolino. Penso inoltre che occorra una certa maturità. In genere ragiono con lui quando guardiamo la televisione insieme e gli ho raccontato di quando ero piccola, di come mi divertivo e come si sviluppavano i miei pensieri e come li portavo avanti.

Normalmente un bambino di 10 anni non sempre comprende i ragionamenti. Mi limito solo a fargli qualche domanda e a parlare di argomenti della vita di ogni giorno focalizzandomi sul come si sentano le persone e perchè.
Dagli le informazioni e prima che tu te ne accorga lui comincerà a fare le sue scelte e a porre domande come Jeffrey fa con me ora. Non preoccuparti troppo ...ci arriverà presto da solo.

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Oggi al supermercato voleva 5 pacchetti di figurine dei Pokemon e un contenitore per il game boy. È venuto da me e mi ha chiesto se potevo comprargli anche un booster pack che costava altri 12 dollari. L'ho guardato e gli ho detto" Vorrei dirti di si, ma sono troppi soldi per oggi". Ha guardato cosa scegliere e prima che io potessi ricordargli le cose che voleva ha detto "So che non hai tanti soldi, perciò metto questo a posto e prendo le carte Pokemon che avevo scelto prima" ." È questo che vuoi mamma ?". Ho risposto si, che era una buona idea per oggi.

Non si era arrabbiato per non aver potuto avere tutte e due le cose. Io non gli avevo mai insegnato questo concetto. È venuto da solo naturalmente. Nel profondo del mio cuore io volevo comprare le carte comunque perchè lui era così preoccupato di come io mi sentivo e del fatto che costassero troppo e lui se l'è immaginato completamente da solo.

Mio figlio è normale ora. MA io ancora ho paura di quando in quando che lui non possa riuscire a superare tutte le difficoltà della vita. Ma riesce sempre a sorprendermi.
Tuttavia stiamo aspettando a dirgli che era autistico. Ne soffrirebbe, lui è estremamente sensibile. Penso che rimarrebbe deluso da se stesso molto pesantemente se sapesse che ha avuto una specie di etichetta in un periodo della sua vita. È ancora solo un bambino e non ha bisogno di ulteriori dolori.

God's Blessings to you and your son,
Susan
PMRC-Parent Mentor Resource Consultant