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Il nostro traguardo Print E-mail

Ho sempre avuto la convinzione che la vita mi avrebbe riservato grandi traguardi. Non saprei dire quando questa convinzione nacque, credo di aver vissuto sempre con questa idea. Ricordo che già da bambino pensavo in modo molto naif che da grande sarei diventato un personaggio importante e famoso, ma contrariamente a quello che solitamente fanno i bambini, che si divertono a giocare e dire "da grande sarò un famoso astronauta" o "io diventerò il presidente del mondo intero!", la mia era convinzione profonda, intima, senza alcuna ostentazioni.

Diventai adolescente ed in seguito giovane adulto sempre con la stessa sensazione, senza intravedere quali erano questi grandi traguardi che il destino mi riservava ma ancora sicuro che prima o poi ciò sarebbe avvenuto. Iniziai (e poi abbandonai) la facoltà di medicina e pensai che forse quella era la strada, mi dedicai alla pittura e mi dissi, "chissà, forse...".

Passarono gli anni e la mia vita prese una piega del tutto normale, il lavoro, alcune fidanzate e poi l'incontro con la mia amata e futura moglie, il matrimonio, i miei meravigliosi figli. La normalità fece che quella convinzione piano piano svanisse, si spegnesse come una candela senza ossigeno. Ricordo addirittura che un giorno ci ripensai e con molta auto-ironia e un pizzico di tenera nostalgia la definì come fantasie da ragazzino.

Oggi ho 40 anni. Ho capito di non aver sbagliato, ora so finalmente qual è quel grande traguardo che mi attendeva: salvare i miei bambini, curare i miei bambini. E oggi posso dire che sono felice perche so, sono convinto che raggiungerò il mio traguardo. Il nostro traguardo

Edo