http://www.genitoricontroautismo.org

Intervento di Doreen Granpeesheh alla Thoughtful House Stampa E-mail


Alla Thoughtful House si è tenuta una straordinaria conferenza. Relatori sono stati Wakefield, la Mumper e Doreen Granpeesheh.
Ecco l'intervento di quest'ultima.

Intervento di Doreen Granpeesheh alla Thoughtful House

ImageLa Dr. Doreen Granpeesheh, fondatrice ed Executive Director del Centro per Autismo e Disordini Relativi, ha dedicato più di 25 anni allo studio e al trattamento dei disordini dello spettro autistico. Con le sue ricerche, lo sviluppo curriculare e l'implementazione del trattamento, la Dr. Granpeesheh ha aiutato a dimostrare l'efficacia dell'intervento, intensivo e precoce dell' Applied Behavioral Analysis. La Dr. Granpeesheh si e' laureata in psicologioa all'UCLA nel 1990, e ha preso nel 1992 la licenza in Medical Board of California. E' una Board Certified Behavior Analyst. Nel 1990, ha fondato The Center for Autism and Related Disorders, e con le sue 14 sedi ha aiutato centinaia di bambini affetti da autismo, Asperger's syndrome e PDD-NOS. I servizi della CARD comprendono implementazione, supervisione, addestramento di genitori e insegnanti, e terapia comportamentale 1 a 1. Seguendo la visione della Dr. Granpeesheh di aiutare quante più persone autistiche possibile, la CARD è divenuta un provider leader nel fornire programmi efficaci di trattamento multidisciplinare.

Sono molto contenta di essere parte della Thoughtful House, dove stiamoconducendo Applied Behavioral Analysis (ABA) insieme a trattamenti biomedici, intendendo sviluppare il miglior trattamento per l'autismo nella pratica. La mia presentazione sarà molto diversa dalle altre che avete sentito oggi; sono infatti una psicologa clinica, un'analista comportamentale.
Quello che vado a presentarvi oggi è un programma comportamentale educativo per bambini, che lavorerà insieme ai trattamenti biomedici. Parlerò dell'approccio completo e farò una breve presentazione dell'ABA, spiegando il programma della CARD; vi mostrerò poi un curriculum per insegnare ai bambini con autismo.
Cosa sappiamo fino a questo punto dell'autismo? Sappiamo che c'è unapredisposizione genetica. Sappiamo dei problemi gastrointestinali e delledisfunzioni del sistema immunitario, e che l'insulto ambientale è stato un fattore contrubutivo. Così, sappiamo che c'è una base biologica per il disordine. Ma la diagnosi di autismo è basata sul comportamento, sul linguaggio, sul ritardosociale e su comportamenti inadeguati che sono le manifestazioni del disordine biomedico. Per cui, ha senso fare trattamenti biologici e anche l'ABA? Il trattamento biologico, naturalmente, comprende l'eliminazione di tutti i problemi, stabilizzando la salute del bambino e quindi assicura che venga raggiunto il massimo potenziale di apprendimento del bambino. L'ABA incrementa le capacità e diminuisce i comportamenti inadeguati e poi generalizza tutte queste abilità per la vita di ogni giorno. Queste due cose funzionano molto bene insieme. Naturalmente, un bambino più sano mangia meglio. Se mangia meglio, dorme meglio e si sente meglio, e quindi può imparare meglio: per cui, non è sorprendente che nei 26 anni durante i quali ho lavorato in questo campo ho visto i più grandi miglioramenti nei bambini con un programma che includeva sia i trattamenti biomedici che una educazione appropriata. Parte di quello che vogliamo fare qui alla Thoughtful House, oltre alla terapia ABA, è raccogliere dati. Abbiamo il privilegio di lavorare con i bambini giornalmente, per cui abbiamo un sacco di dati su come i bambini stanno migliorando con i trattamenti. Questi sono alcuni dei dati che abbiamo raccolto nell'ultimo anno o più (diapositiva), giusto per mostrarvi come funzionino bene insieme l'ABA e le terapie biomediche.
Questo è un bambino che vedemmo a Dicembre dello scorso anno. Quando questo bambino cominciò il trattamento, come potete vedere in questo quadro, c'era nervosismo, non collaborazione, comportamenti autostimolatori visivi. Li vedete diminuire con il trattamento ABA. Poi i medici per questo bambino aggiunsero il Lexapro. Noterete i comportamenti autostimolatori peggiorare. Ma dopo i medici aggiunsero acidi grassi essenziali (olio di pesce) e i comportamenti iniziarono a migliorare. Vi mostro ora un'altra diapositiva dello stesso bambino, che rappresenta le sue abilità. Ci sono abilità nel linguaggio, sociali, e così via. Potete vedere un enorme cambiamento tra Settembre e Ottobre, quando cioè è stato aggiunto l'olio di pesce. C'era stato un'mpressionante cambiamento in questo bambino. In Settembre aveva imparato da 15 a 20 nuovi concetti, e in Ottobre circa 70 nuovi concetti. Questo tipo di dati sono quelli che stiamo guardando nel tentativo di replicarli.
Torno ora indietro e definisco l'ABA. L'ABA è basata sul principio della teoria condizionante, che dice che il comportamento umano è condizionato dagli eventi che lo precedono, che sono chiamati antecedenti, e eventi che lo seguono, chiamate conseguenze, per cui tutto ciò che dobbiamo fare è cambiare questi eventi e potremo cambiare il comportamento. Si può cambiare ciò che avviene prima di un comportamento e ciò che avviene dopo, e questo modificherà il comportamento stesso. Quando trattiamo un bambino con autismo, stiamo provando ad apportare cambiamenti non solo da un punto di vista comportamentale, ma anche da uno diagnostico. La diagnosi di autismo si basa
su sintomi. Le serie di deficit nella diagnosi di autismo sono linguaggio, abilità nel gioco, abilità sociali, teoria della mente e funzioni esecutive (che definirò dopo). Ci sono poi alcuni comportamenti che sono eccessivi, come comportamenti auto stimolatori, comportamenti indesiderati, scoppi di ira, aggressività, non collaborazione, e così via. L'obiettivo dell'ABA è migliorare quelle aree che sono deficitarie e ridurre quelle aree che sono eccessive. Queste vengono chiamate "skill repertoire instruction" e "behavior management"; queste due cose lavorano insieme. Per darvi qualche esempio di behavioral management, basta dire che un bambino impara a fare capricci per ottenere ciò che vuole, perchè non ha altro modo per comunicare. Se riusciamo ad insegnargli un altro modo per chiedere gli oggetti o le cose che vuole, quei capricci tenderanno a recedere; il bambino inoltre piange quando non vuole fare qualcosa, perchè non sa come dire "Mamma, non mi sento di farlo ora ", cosìoccorrerà insegnargli a chiedere una pausa. O quando il bambino vuole attrarre la vostra attenzione, insegnargli a dire il vostro nome. Ci sono un sacco di tecniche differenti che usiamo per provare a sostituire questi comportamenti che hanno sviluppato nel tempo come modo di comunicare. L'idea base è che i bambini non si comportano male perchè sono cattivi. Sono bambini meravigliosi. Si stanno comportando male perchè provano a comunicare qualcosa e non conoscono alcun altro modo per farlo per cui viene fuori la loro frustrazione. Lavoriamo con bambini che hanno un'età compresa tra 12 mesi e 21 anni. Si tratta di un trattamento intensivo: facciamo circa da 30 a 40 ore di intervento a settimana con i bambini, perchè c'è tanto da insegnargli. E' un passaggio graduale da un trattamento impostato inizialmente in casa ad un programma fatto a scuola e, naturalmente, supportiamo gli interventi biomedici e i medici. In genere per passare da un programma a casa ad un programma a scuola occorre un periodo di circa 4 anni. Cominciamo con un intervento massiccio in casa e poi lo riduciamo gradualmente, incrementando l'intervento a scuola e così vi inseriamo il bambino.
Alla CARD insegniamo il linguaggio, il gioco, la teoria della mente, le abilità sociali, le funzioni esecutive, l'abilità di autonomia e motorie e abilità scolastiche. Proverò a parlarvi di queste cose, una per volta.

Cominciamo prima dal linguaggio che è, ovviamente, una delle più importanti aree su cui lavorare. Il modo di occuparsi del linguaggio è comprendere prima di tutto che l'acquisizione del linguaggio stesso non è semplicemente imparare il significato di certe parole. Dobbiamo insegnare le funzioni base del linguaggio in modo che il bambino impari come usare il linguaggio per comunicare. Vorrei spiegare meglio cosa voglio dire con un concetto molto semplice, che è il programma per insegnare i colori. Cominciamo con il voler insegnare al bambino il colore blu. Ci sono molti modi diversi nel linguaggio in cui noi usiamo un concetto, come il colore blu. Per esempio, quando un bambino è piccolo e la mamma sta provando ad insegnargli qualcosa, potrebbe dire "blu" e volere che il bambino la imiti, essendo l'imitazione una funzione che noi ci aspettiamo i bambini conoscano. Quando il bambino ha uno o due anni, e vuole il leccalecca rosa o blu e vuole chiederlo, la richiesta è una differente funzione dello stesso
concetto blu. Immaginiamo che il bambino sia a scuola e che la maestra gli dica "Accoppia tutte le schede che sono blu o tutte le costruzioni blu" -- accoppiare è un modo differente in cui noi vogliamo che il bambino capisca il concetto di blu. Pensiamo poi che ci siano tanti coloretti sul tavolo e la mamma dica "Dammi la matita blu" che è un linguaggio recettivo, cioè un altro modo in cui vogliamo il bambino usi il concetto di blu. Dare un nome, farli indicare e dire "Blu", in modo che stiano dando un nome ad un oggetto è ancora un 'altra funzione differente. Poi, finalmente, c'è la conversazione. Qual'è il tuo colore preferito? Qual'è il colore del cielo? Questo è intraverbale, ed è una funzione differente. Se noi insegniamo solo la parola blu, non ci sono garanzie che il bambino impari ad usare quel concetto in tutti questi modi, cosi' è molto importante insegnare tutti questi diversi modi per ogni concetto, per far si che il bambino generalizzi ed usi ciò che sta imparando nella vita di ogni giorno.
Questa è una clip di un bambino che ha iniziato con noi. Sta facendo unprogramma misto Mand-Tact-Echoic-Intraverbal, così sta facendo 4 differenti tipi di cose in un solo esercizio. E' importante anche ricordare che mentre stateinsegnando queste funzioni di cui ho parlato -- il suono, il linguaggio, la struttura -- dovete sapere se sta capendo il significato o no. La sintassi è l'uso dellinguaggio. E' differente in ogni lingua. E finalmente la pragmatica, il linguaggio sociale, che è l'area piu' difficile da insegnare e una parte molto lunga del nostro programma. Il nostro obiettivo principale è enfatizzare la spontaneità, in modo che il bambino impari a sentirsi bene e impari ad usare il linguaggio nella vita quotidiana. Naturalmente deve esserci anche un'attenzione particolare per la generalizzazione, in quanto vogliamo che il bambino sia capace di usare
il linguaggio in differenti situazioni.

Uno dei nostri libri più interessanti riguarda i programmi per il gioco. Quello che abbiamo fatto è sviluppare un programma per le abilità nel gioco, che è modellato sullo sviluppo delle capacità nel gioco nei bambini normali. Abbiamo messo nel nostro programma ciascun tipo di gioco; è in sequenza, per cui potete insegnare il programma esercizio dopo esercizio, e potete anche mischiarli insieme. Segue il normale sviluppo, così il gioco iniziale è la prima area su cui lavorare. Si tratta di cose sensoriali-motorie, che significa che si sta lavorando con bambini piccoli, per cui dobbiamo insegnare il rapporto causa-effetto. Per esempio, se premete un bottone, qualcosa salta o se schiacciate un giocattolo questo emette un suono. Questo è il primo tipo di gioco che va insegnato. La seconda area è il gioco funzionale del far finta, che si sviluppa normalmente intorno ai due anni e comprende cose come prendere un telefono giocattolo e far finta di parlare. Poi passiamo al gioco simbolico, dove ora il bambino non userà più il telefono-giocattolo, ma qualche altro oggetto -- come una penna -- e farà finta che è un telefono. Poi lavoriamo sul gioco costruttivo, che consiste in una intera serie di giochi in cui si deve insegnare ad usare le costruzioni, costruire con i Lego o con altro, in modo da creare un prodotto. E' un tipo di attività che si può iniziare intorno ai tre anni. Si passa poi al gioco immaginario, che è più appropriato per un bambino di 4 anni. Ora non usiamo un telefono giocattolo, o costruzioni o altro, ma facciamo finta e questo è un concetto molto difficile perchè i bambini devono tenere visivamente a mente la cosa, nella loro memoria e far finta di avere un telefono quando non c'è. Questa è un'area su cui ci focalizziamo molto a lungo. Passiamo poi al gioco socio-drammatico, che significa che ci travestiamo e facciamo finta di essere un pompiere, una mamma o un papà. C'è poi il gioco all'aperto, che consiste nel rincorrersi e nell'arrampicarsi e attività del genere. Poi insegniamo i giochi con le regole, che sono del tipo di giochi con le carte o giochi da tavolo. In tutte le parti del programma cerchiamo di insegnare al bambino come cercare di giocare: è importante che loro facciano attenzione a cosa e quanto vogliono giocare i loro compagni e bisogna fare attenzione che non diventino troppo ossessivi con un tipo di gioco. L'altra cosa interessante è che ogni sessione di gioco che insegniamo, dobbiamo essere sicuri venga generalizzata con un coetaneo, in modo che il bambino usi il concetto imparato con un altro bambino. Prendiamo un sacco di dati sul gioco.
Anche l'area delle abilità per le autonomie personali è molto importante. I genitori sono sempre molto felici che si inizi facendo un programma per raggiungere l'autonomia in bagno come prima cosa. Incominciamo con un programma per alimentarsi per bambini molto piccoli e andiamo avanti su tutte le abilità di cui hanno bisogno man mano che crescono. Poi guardiamo alle abilità motorie -- lavoriamo su tutto, dal rafforzare le dita per scrivere in corsivo, fino naturalmente alle capacità grosso motorie. Alcuni dei nostri bambini non camminano ancora quando arrivano da noi o non stanno in piedi, per cui lavoriamo su questo, e poi sul rotolare, lanciare e calciare una palla e così via, cose che naturalmente sono molto importanti sia fisicamente che mentalmente.Tra le altre cose ciò aiuta il bambino ad integrarsi meglio a scuola. Oltre questo insegniamo anche le abilità scolastiche quando il bambino raggiunge la giusta età. Generalmente i nostri bambini vengono integrati a scuola intorno ai tre, quattro o cinque anni a seconda delle loro capacità. Dopo che hanno sviluppato abbastanza linguaggio e abilità esecutive per capire cosa sta succedendo a scuola, cominciamo ad insegnargli concetti matematici e concetti di lettura.

La successiva area di insegnamento è chiamata teoria della mente. La teoriadella mente è una abilità per capire che persone diverse provano diverseemozioni, pensieri, hanno diverse conoscenze, desideri, convinzioni e intenzioni. Un ricercatore inglese, Simon Baron-Cohen, venne fuori con l'idea che ci fosse un deficit di teoria della mente nell'autismo. Fece un esperimento che chiamò "Sally-Ann" o " false supposizioni". Questo avvenne diversi anni fa. Fece guardare un cartone a tre gruppi di bambini: bambini con autismo, bambini con sindrome di Down, e bambini con sviluppo normale, tutti intorno ai 5 anni di età. C'erano due ragazze nel cartone, Sally e Ann, e c'erano due contenitori ed una palla nella stanza. Sally metteva la palla in un contenitore, e poi usciva dalla stanza. Mentre Sally era fuori, Ann spostava la palla nell'altro contenitore. Quando Sally tornava, veniva chiesto ai bambini che stavano guardando il video: "Dove cercherà la palla Sally? Dove pensa che sia?". I bambini con sviluppo normale e i bambini con sindrome di Down rispondevano tutti che avrebbe cercato la palla dove l'aveva messa, nella scatola, perchè non c'era quando Ann l'aveva tolta. I bambini con autismo rispondevano invece tutti che si doveva andare a cercare nella seconda locazione. Credevano che Sally sapesse ciò che loro sapevano. Questo è stato replicato molte volte da allora, per cui siamo certi che i bambini hanno delle difficoltà nel comprendere che tutti non sappiano automaticamente ciò che loro pensano nella loro testa. Se ci pensate come genitori, questo sicuramente ha molto senso, perchè se chiedete al vostro bambino che cosa hanno fatto a scuola vedete spesso che rimane frustrato dalla domanda. Perchè dovrebbe dirvelo? Ritiene che lo sappiate già. Ciò è dovuto al deficit della teoria della mente. Volevamo capire questo un pò meglio, così ci siamo chiesti quali fossero le capacità che occorrevano per avere una buona teoria della mente e abbiamo visto che queste si sviluppano molto presto nel corso della vita. Proprio nei primissimi mesi di vita, il neonato inizia a sviluppare il senso del Se.
Dai nove mesi, sono già consapevoli di cosa sia prestare attenzione o i rapporti sociali. Questo avviene quando un piccolo guarda la sua mamma e poi guarda per vedere dove lei sta guardando. Loro sanno già che la mamma sta guardando qualcos'altro e vogliono vederlo anche loro. Questo è il primo segno di sviluppo di teoria della mente. A 16 mesi, inizia il far finta ed è allora che noi iniziamo a fare attività del far finta con i nostri bambini. A 18 mesi, desiderio e intenzione. C'era uno studio nel quale bambini di 18 mesi guardavano degli adulti che provavano a montare un giocattolo e non ci riuscivano. Il giocattolo veniva poi dato ai bambini e loro cominciavano a fare la stessa cosa. In altre parole, loro capivano solo guardando un adulto che l'intenzione era di montare il giocattolo. A due anni, cominciamo a capire che la gente ha differenti emozioni. A tre anni, i bambini cominciano a capire che le persone sanno o pensano cose diverse. A quattro anni comprendono il concetto del credere e non credere. E' questa l'età in cui i bambini cominciano a dire "Mia mamma pensa che mio fratello sia a letto a dormire e invece lui salta giù dal letto". Questa è anche l'età in cui i bambini iniziano a dire bugie perchè capiscono che possono. E a cinque anni iniziano a capire le intenzioni. Questo è un grosso problema per i nostri bambini perchè andranno a scuola e qualcuno potrebbe urtarli accidentalmente e loro ci rimarrebbero male e potrebbero tornare a casa piangendo, non capendo che non era stato intenzionale. Il concetto di intenzionalità non esiste. Per cui tutto di questa area deve essere insegnato. Cominciamo con l'insegnare ai bambini che persone diverse hanno desideri diversi. Poi insegniamo la prospettiva sensoriale; per esempio, la mia prospettiva visiva ora sta vedendo tutto di voi e la vostra sta vedendo me. Queste sono prospettive visivecompletamente differenti e che influenzano ciò che noi sappiamo. Insegniamo che persone diverse hanno preferenze diverse. Così se la nonna del bambino viene a trovarlo e porta un regalo a tutti, porterà probabilmente ad ognuno un regalo diverso perchè tutti hanno diverse preferenze. E insegniamo che tutti noi pensiamo cose diverse e quindi diverse sono le nostre intenzioni. Poi c'è l'enorme area dell'imbroglio -- non solo bugie, ma anche scherzi e barzellette. Le abilità sociali sono un curriculum completamente differente. Abbiamo una raccolta di programmi, procedure, e attività che mettiamo insieme per insegnare le regole e i comportamenti sociali. Questi sono designati per essere usati in tutti gli ambienti sociali -- a casa e in comunità con i genitori, ma anche a scuola e mentre si gioca con i coetanei. C'è una serie di procedure: insegnare il gioco sociale e a seguire le regole in differenti situazioni, comportamenti sociali della comunità e come comportarsi al
parco giochi, a scuola e a casa. E poi ci sono abilità specifiche. Quandoinsegniamo le abilità specifiche, cominciamo prima con l'insegnare cose come cantare in un gruppo. Questo è uno dei primi modi per insegnare la cooperazione e poi andiamo avanti con cose come la condivisione e il rispettare i turni. Il bambino potrebbe avere tre o quattro anni mentre stiamo lavorando su questi concetti. Poi insegniamo la cooperazione, lo scusarsi e il patteggiare, che, naturalmente, richiede anche la teoria della mente perchè il bambino deve avere l'abilità di capire come si sentono le altre persone mentre condividono le loro cose, rispettano i turni o si scusano o cooperano. I livelli di amicizia costituiscono un programma con cui insegniamo ai bambini a distinguere come devono comportarsi con la maestra o con un coetaneo o con un membro della famiglia. Poi, al livello più avanzato di questo programma, insegniamo l'intero concetto di vittoria, sconfitta, saper affrontare i conflitti, cose che sono molto, molto difficili da capire per i nostri bambini Questo ci conduce ad una serie di programmi per l'autostima. Una delle cose che ho visto negli anni con i miei bambini è che quando raggiungono questi livelli di programma, loro stanno bene, vanno a scuola e cominciano a vedere le differenze tra se stessi e i loro coetanei. E' molto importante in questo periodo infondergli stima positiva in se e lavorare sulle loro forze, perchè altrimenti potrebbero cominciare a sentirsi molto isolati e poi cominciare ad essere consci delle proprie debolezze e differenze. Il bambino che vedete nel video che sta raccontando la barzelletta è un fantastico pianista e suona anche la chitarra. E' un bravo musicista e per questo è molto popolare a scuola. Il mese scorso sua mamma mi ha chiamata e mi ha detto che era stato nominato il più "simpatico" nella sua classe. La consapevolezza del pericolo è un'altra grande area, che corrisponde anche a quella della socializzazione. Rispondere a stimoli sociali è qualcosa su cui noi lavoriamo per tutto il programma. Insegniamo al bambino a leggere ciò che viene dall'ambiente, come le espressioni del viso. A causa del fatto che i nostri bambini non capiscono facilmente le espressioni della gente, potrebbero, per esempio, forzare le preferenze di qualcuno oppure avvicinarsi troppo a qualche altro. Non reagiscono automaticamente alle reazioni degli altri, per cui bisogna insegnarglielo durante il programma.

La funzione esecutiva è l'ultima area da discutere. Queste sono le funzionicontrollate dalla corteccia cerebrale, per cui molte di queste ricerche vengono dallo studio di persone che hanno avuto incidenti d'auto e hanno perso la fuzione di questa area. Ora vengono applicate all'autismo perchè vediamo deficit molto simili. Le funzioni esecutive sono i precessi alla base dei comportamenti diretti ad ottenere un risultato, che comprendono le cose che occorre fare perraggiungere il vostro obiettivo.Prima occorre visualizzare lasituazione, poibisogna identificare l'obiettivo desiderato. Si deve poi determinare un piano perraggiungere l'obiettivo. Si devono poi monitorare i progressi fatti nel tentativo di raggiungere l'obiettiv e quindi eliminare i problemi che potrebbero porsi. Cosa fare per insegnare ad arrivare a questo punto? Prima di tutto bisogna insegnargli come evitare le distrazioni in modo da rimanere focalizzatisull'obiettivo. E' davvero basilare. Un bambino seduto in una classe potrebbeavere difficoltà con la distrazione di quanto avviene fuori se fosse seduto accanto ad una finestra! Abbiamo diversi programmi sulla flessibilità nei curriculum scolastici. I bambini sviluppano molte routine, un sacco di rituali e credono che le cose devono andare in un modo prestabilito e questo li riporta indietro; èquesto il lato ossessivo-compulsivo dell'autismo. Abbiamo metodi differenti per insegnare loro la flessibilità. Per esempio faremo un gioco e cambieremo le regole e imparando ad adattarsi il bambino diverrà più flessibile.
Lavorare sulla memoria consiste nello sviluppare l'abilità per cui si ricordano le informazioni imparate prima che si confondano con le nuove, in modo che si possano ricevere le nuove informazioni e applicarle a ciò che già sappiamo. Alcuni bambini sono estremamente forti in aree come la memoria visiva, ma poi dimenticano alcune cose imparate prima quando imparano cose nuove.
Naturalmente, l'obiettivo dell'intero programma è migliorare l'attenzione.Dobbiamo focalizzarci in alcune aree dell'attenzione. La doppia attenzione è la capacità di fare attenzione alla mamma anche se la TV è accesa, o fare attenzione alla mamma quando lei chiama e poi tornare alla TV, o fare attenzione al maestro quando ci sono un sacco di rumori che vengono dall'esterno. Lavoriamo molto specificatamente su queste aree. Anche l'auto-monitorazione è un'areaimportante. Dobbiamo insegnare al bambino a osservare i suoi comportamenti, darsi credito quando sono buoni e monitorarsi da soloquando non lo sono. Per questo occorre molto tempo. Questa è un 'area in cui lavoriamo con bambini di sei o sette anni. Fare programmi e risolvere problemi sono, naturalmente,correlati. Nel nostro programma, diamo ai bambini unasituazione difficile e loro devono provare a risolvere quel problema.

Ho fatto del mio meglio nel cercare di spiegarvi il programma ABA e il curriculum estensivo offerto dalla CARD e i benefici delle terapie biomediche. La Thoughtful House riunirà insieme Applied Behavior Analysis (ABA) e trattamenti biomedici come modello ottimale per il trattamento dei bambini autistici.
Molte grazie!