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Infiammazione - Trattamenti antifungali, del Dr. Baker Stampa E-mail

L'organo orfano
di Sidney MacDonal Baker, MD
 
I farmaci antifungali sono la risposta ai problemi presenti nell'ecologia della microflora intestinale. Nella mia esperienza questi trattamenti sono stati più frequentemente di tanti altri la chiave per ottenere drammatici miglioramenti nella cura di bambini con autismo. Generalmente però la comunità medica somministrata questi trattamenti raramente, mentre io al contrario ritengo che bisogna proporli in quanto sono fortemente promettenti nel tentativo di fare tutto il possibile per scoprire e trattare questo aspetto della flora intestinale.
Questo breve saggio consiste nella presentazione di una documentazione che giustifica la straegia di tentare un trial diagnostico con antifungali.
INFIAMMAZIONE? Cos'è? Agli studenti di Medicina vengono insegnati 4 termini che la caratterizzano: rossore, gonfiore, calore e dolore. Sintomi che indicano infiammazione sono eruzione pruriginosa della pelle, rash cutanei, mal di gola, alle giunture, stress intestinale, sinusite, congestione nasale, respiro affannoso. Anche alcune malattie come artrite, dermatite, faringite, colite, cistite, congiuntivite e meningite hanno familiarità con l'infiammazione. Altre, come alcuni disturbi cardiovascolari, sono state solo recentemente riconosciute avere per origine un processo infiammatorio. L'infiammazione però non avviene da sola. E' sempre la risposta del corpo a qualcosa passato o presente. può essere una reazione a una infezione o ad una allergia, ma può anche essere una reazione che avviene in un tessuto come risposta a quanto avvenuto in un altro sito. Per esempio possiamo vedere occhi e labbra gonfie in una persona punta da un insetto ad un piede o un rossore della pelle in seguito ad una allergia alimentare. La chiave per capire come risolvere il mistero dell'infiammazione in una parte del corpo sta nel respingere del tutto la stupida idea che i sintomi dell'infiammazione siano causati dalla malattia. Colite, intestino irritabile, sindrome infiammatoria intestinale sono solo i nomi, non le cause dei sintomi sofferti dalle persone con queste malattie. L'artrite non è la causa, ma il nome del rossore, gonfiore e dolore alle giunture. Cistite è il nome, non la causa dell'irritazione alla vescica che dà dolore o urinazione frequente.
L'infiammazione è il risultato di una interazione tra qualcosa nell'ambiente in cui vive una persona e i tessuti di quella persona. Identificare quel "qualcosa" ed eliminarlo o evitarlo è ciò che dovremmo fare semplicemente seguendo il buon senso. Nel caso di malattie acute questo processo potrebbe essere facile o, se non lo fosse, potrebbe essere inutile se la malattia segue velocemente il suo corso. L'infiammazione cronica invece è un'altra cosa: un'infiammazione che si protrae per settimane, mesi o anni ci impone assolutamente di identificare quel "qualcosa" o, detto più tecnicamente, l'agente causativo.
Come dobbiamo procedere per farlo? potrebbe essere certamente complicato, ma generalmente il "colpevole" è qualcosa nel'ambiente immediatamente vicino alla persona, in vari materiali, nell'aria, nell'acqua, nel cibo. O il colpevole è nell'ambiente interno alla persona, l'aria respirata, il cibo una volta ingerito, e uno o più germi che possono trovarsi all'interno del corpo, di cui più di 500 diversi tipi sono amici, ma che possono anche essere virus, funghi o batteri nocivi.
Dobbiamo quindi prestare molta attenzione alla vostra storia, cercando degli indizi che generalmente ci vengono dalla "sequenza degli eventi", cioè da cosa è avvenuto subito prima del presentarsi dell'infiammazione. Il modo più efficace dovrebbe essere vedere dei benefici da una prova fatta con terapia antifungale (basso zucchero, dieta priva di lieviti e farmaci per ridurre la colonizzazione intestinale della candida con riprisino della flora benefica). Ci sono dei test che misurano sostanze originate dalla candida nel tratto digestivo e che passano nel sangue e poi nelle urine. Potrebbe essere utile anche un esame delle feci che mostri un aumento di candida. Ma nessuno di questi test è decisivo quando sono negativi! Ho visto molte persone avere una positivissima risposta al trattamento antifungale e in cui la cultura della candida era negativa e non c'era aumento negli acidi organici fungali o in cui entrambi i test non rilevavano erroneamente la presenza di candida. UNA PROVA DIAGNOSTICA DI DIETA E FARMACI ANTIFUNGALI DIVENTA QUINDI IL SOLO TEST DAL QUALE POSSIAMO CONCLUDERE, DOPO ADEGUATE PROVE, CHE NON C'E' UN PROBLEMA DI CANDIDA DA CONSIDERARE.
Il problema è definire una "prova adeguata". La candida, come altri germi, può essere sensibile ad un farmaco antifungale, ma resistere ad un altro. Una prova con un farmaco anche "forte" può non dare risultati perchè quel farmaco, sebbene "forte" non è capace di uccidere quel particolare ceppo di candida in una particolare persona. Può quindi essere richiesta una serie di farmaci antifungali per eliminare problemi di candida dalla considerazione diagnostica. Per ogni elemento di questa serie, per vedere se il trattamento funziona, occorre somministrare una dose regolare per circa due settimane, osservare per vedere se il farmaco fa bene a quella persona, e poi passare a una dose doppia per circa 10 giorni. Ad ogni step possono verificarsi 4 tipi di risultati:
1 non succede niente
2 è evidente un beneficio
3 un peggioramento dei sintomi, riapparire di vecchi sintomi o apparire di nuovi
4 un'intolleranza al farmaco che viene fuori da un'analisi del sangue o, più raramente, con effetti come labbra secche o anomalie intestinali.
 
Die off è il nome di sintomi provocati dal rilascio di tossine (o allergeni) come quelle dovute alla morte della candida.  questo tipo di reazione avviene in una sostanziale percentuale di persone ammalate croniche che intraprendono una prova diagnostica con farmaci antifungali. I sintomi di die off possono consistere in il sentirsi per pochi giorni giù di corda insieme a un certo incremento dei sintomi di cui stiamo provando a liberarci. Raramente sono molto gravi e allarmanti. In circa 30 anni di osservazione di die off in centinaia di pazienti con vari e diversi problemi non ho mai visto una persona danneggiata dal die off anche quando questo è stato molto grave. in quasi tutti i casi i sintomi sono sotto controllo dopo 30-40 minuti dall'aver preso carbone attivo. Questo viene utilizzato per controllare gli avvelenamenti - viene somministrato al pronto soccorso per esempio a bambini che hanno ingerito le medicine dei nonni e stanno aspettando i risultati del vomito indotto dallo sciroppo di ipecac.  Il carbone attivo (capsule da 260 mg comprate in erboristeria o in farmacia) viene usato in medicina per gas intestinale come una maschera antigas. E' efficacissimo nell'assorbire e neutralizzare le tossine. NON dovrebbe essere preso con altri farmaci compresi gli antifungali semplicemente perchè assorbirebbe la medicina o il cibo e perderebbe la sua funzione nei confronti delle tossine. Almeno mezz'ora dovrebbe separare la dose di carone attivo da cibo o farmaci. Se avete problemi con l'ingoiare le pillole potete mescolare la polvere di carbone, aprendo la capsula, in un pò d'acqua.  Appena compare un sintomo che sembra essere una reazione die off, prendere il carbone ogni 4 ore. Se i sintomi scompaiono del tutto, l'intervallo tra le dosi di carbone può essere allungato e va osservato se ritornano o meno  per stabilire se esso è ancora necessario. Il carbone è veramente efficace nel controllare i sintomi di die off in più del 90% dei casi. La sua efficacia prova ancora di più che c'è una connessione tra problemi fungali e i sintomi e quasi sempre predice un buon risultato dalla prova diagnostica con farmaci antifungali.
 
La parata degli antifungali
Così come nessun test di laboratorio può predire se una persona risponderà bene o meno a farmaci antifungali, non c'è modo di poter scegliere il miglior antifungale da dare ad una persona senza semplicemente provarne una serie per determinare la risposta migliore. Chiamo questo la "parata degli antifungali" perchè è come se ciedessimo a vari antifungali di sfilare davanti a noi, mostrandoci le loro cose per poi alla fine scegliere come una regina di bellezza quello che ha funzionato meglio. A seconda della situazione possiamo ritornare a quello prescelto per somministrarlo più fortemente. Più fortemente significa in dosi più massicce e per una maggiore durata, la fine della quale può essere determinata solo da prove ed errori.
 
La stitichezza dovrebbe essere assolutamente evitata durante il trattamento antifungale. Le tossine rilasciate (vedi sotto) attraverso le feci non rimangono così nell'intestino dove potrebbero essere assorbite nel sangue e causare problemi conosciuti come reazione die off.
 
La seguente sequenza è quella tipica, ma è soggetta a modificazioni man mano che procediamo. Primo: cominciare con Saccharomyces boulardi. E' un prodotto da banco. Alcune marche contengono zucchero per cui preferisco ordinarlo in farmacie che ci assicurino che non contenga lactose o altri zuccheri come riempitivi. Il S. b. (saccharo=zucchero, myces=fungo) fu coltivato e isolato da un medico francese, Boulard, dopo che questi conobbe la sua efficacia contro il colera nei villaggi lungo il fiumr Mekong nella prima metà del ventesimo secolo quando l'Indocina era una colonia francese. il S. b. è un fungo, ritenuto un ceppo di S. cerevisae da alcuni o un ceppo separato da altri. Considerando che la maggior parte delle persone con problemi di candida sono allergiche a tutti i lieviti ed i funghi così come alle muffe ambientali, e ai cibi lievitati o fermentati con lieviti, fui sorpreso di imparare negli anni 80 le proprietà antifungali e probiotiche del S. b. Molto scettico all'inizio, imparai subito che poteva essere un potentissimo antifungale. In genere  è la mia prima scelta nel trattamento perchè non ha alcun rischio, sebbene le reazione di die off che si possono vedere usandolo sono le più brutali e possono richiedere una forte fede per continuare mentre aspettiamo che emergano gli effetti positivi se il carbone non riesce ad esprimere la sua solita efficacia. Iniziate con una capsula al giorno o una frazione di una capsula mischiata con un pò di cibo o acqua. Se tutto va liscio passate ad una per tre volte al giorno - con o senza cibo non fa grande differenza - e rimanete con questa dose da 10 a 14 giorni. A questo punto, se non è successo niente degno di nota, è tempo di passare al prossimo antifungale.
Se il die off è stato tollerabile e i risultati sono stati molto buoni e continui, abbiamo l'opzione di sospendere la parata e rimanere con il S. b. almeno finchè i miglioramenti continuano e una decisione può essere presa basandosi sulla qualità dei risultati ottenuti. Se per esempio i vostri sintomi sono aumentati, c'è poi stata risposta al carbone e si è cominciati a stare significativamente meglio e ci si sente più vitali e meno affaticati, allora siamo quasi sicuri che siamo sulla pista giusta.
L'antifungale successivo nella parata sarebbe l'amphoteracina B. Non ha un nome commerciale e non è generalmente disponibile negli Satati Uniti eccetto che per uso IV, ma può essere prescritta a diverse farmacie compounding compresa l'Apex. Non è assorbita dall'intestino nel sangue per cui, quando presa oralmente, non ha alcun rischio.(è usato in forma IV negli ospedali per gravi infezioni fungali sistemiche come quelle viste nell'AIDS e nelle persone in chemioterapia). E' un cugino (Europeo) della nistatina e, come questa, è usata da circa 50 anni. Il suo infrequente uso negli Stati Uniti significa che davvero pochi funghi sono resistenti ad essa, come alcuni lo sono alla nistatina che ha invece avuto un larghissimo utilizzo come farmaco topico, vaginale e orale.
L'Ampho B è in capsule da 250 mg o in polvere con un piccolo misurino. Cominciate con 250 mg al giorno e aumentate quando possibile fino ad una capsula quattro volte al giorno per un periodo da 4 a 8 giorni. Le regole per il die off sono le stesse che per il S. b. . Non risparmiare sul carbone se necessario. A seconda del tempo che è stato necessario ad arrivare a 4 capsule al giorno e a seconda di quanto avvenuto, programmeremo di aumentare la dose a 500 mg 4 volte al giorno dopo che la dose sia stata 250 mg per 4 volte al giorno almeno per una settimana. Dopo 10-14 giorni della dose doppia faremo le stesse considerazioni fatte per il S. b.
A seconda di quanto accaduto, il resto della parata dovrebbe procedere usando i seguenti antifungali sistemici. Sono quasi sicuro che mentre consideriamo di intraprendere queste opzioni, avremo un programma validato dall'aver visto una risposta alle prove esenti da rischi che le hanno precedute. Quindi il rischio minimo introdotto con gli antifungali sistemici sarà valutato in relazione all'alta posta in gioco e ai potenziali benefici di una risposta, che credo risolverà la maggior parte dei vostri problemi e poi ci permetterà di esplorare una dieta più liberale, ma ancora moderata.
 
Antifungale - Nizoral 200 mg (Ketoconazole) = 1 al giorno - 10 giorni di questa dose poi valutare lo stato del fegato, poi senza aspettare i risultati duplicare la dose per 10 giorni
 
Antifungale - Sporanox 100 mg (Itraconazole) = 2 al giorno  - 10 giorni di questa dose poi valutare lo stato del fegato, poi senza aspettare i risultati duplicare la dose per 10 giorni
 
Antifungale - Lamisil 200 mg (Terbinafine) = 1 al giorno - 10 giorni di questa dose poi valutare lo stato del fegato, poi senza aspettare i risultati duplicare la dose per 10 giorni
 
Antifungale - Diflucan 200 mg (Fluconazole) = 1 al giorno - 10 giorni di questa dose poi valutare lo stato del fegato, poi senza aspettare i risultati duplicare la dose per 10 giorni
 
Ci sono, come abbiamo discusso, molte altre opzioni da considerare. Non sapere se si risponderà al trattamento antifungale diventa a questo punto un ostacolo a programmi futuri. Se c'è una buona risposta potrebbero essere considerati altri programmi. Le probabilità di una buona risposta sono, secondo una mia stima, almeno del 75%.
 
Traduzione di GCA