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L'era dell'autismo: l'ultima parola, di Dan Olmsted Print E-mail

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"Questo è il mio 113° ed anche ultimo articolo de L'ERA DELL'AUTISMO. La United Press International, che mi ha dato ospitalità per questa mia serie, è in corso di ristrutturazione,ma io intendo comunque mantenere la mia attenzione sull'autismo e i temi ad esso connessi. Perchè? Perchè è la storia di un'intera vita.
L'autismo è attualmente, secondo noi, il disordine più importante, sempre più in aumento, in tutta la scienza medica e promette di restare tale nel prossimo futuro, sostiene il Dr. Jeffrey A. Liberman, presidente del dipartimento di psichiatria presso la scuola di medicina dell'università della Columbia.
La maggior parte degli esperti in materia ritiene che l'autismo sia un disordine genetico in aumento a causa solo di sistemi di diagnosi più sofisticati. In base al mio studio, invece, io credo che l'autismo sia in aumento a causa di fattori ambientali, nel senso di qualcosa proveniente dall'esterno, e che i geni giochino un ruolo secondario, forse determinando una certa suscettibilità alle esposizioni tossiche in certi bimbi. Come si dice " i geni caricano la pistola, l'ambiente preme il grilletto ".
In quanto a me, le motivazioni per le quali l'autismo è in aumento, sulla salute ed il benessere di questa e delle generazioni future, sul ruolo che l'inquinamento del pianeta, le invenzioni chimiche e gli interventi medici possano avere inavvertitamente avuto nel premere il grilletto, sono così fondamentali che, guardando all'autismo, noi stiamo guardando molto profondamente dentro quel mondo nel quale vogliamo vivere e dove i nostri figli vivranno. E' impossibile riassumere tutti i temi che io ho sollevato nei miei articoli, ma per me, quattro di questi sono rilevanti. La prima domanda che mi sono posto quando ho cominciato ad occuparmi di autismo alla fine del 2004 fu la seguente: qual'é il tasso di autismo tra i figli americani mai vaccinati? I vaccini sono il sospetto "ambientale" principale per molte famiglie di bimbi autistici, perciò ero sbalordito nell'apprendere che un tale studio non fosse mai stato fatto, dato che esso avrebbe potuto velocemente sminuire la fiducia nelle vaccinazioni infantili. Rep. Carolyn Maloney, D-N.Y. introdusse- o meglio reintrodusse- un progetto di legge per forzare il dipartimento della salute e dei servizi umani a fare proprio questo dando generosamente credito a questo articolo per trovare un numero sufficente di bimbi mai vaccinati a prova che tale studio é plausibile. Lei lo definisce "buon senso" ed é un esempio di come la gente comune -attraverso i suoi rappresentanti- dice agli esperti di volere risposte migliori e più veloci. Recentemente é stato fatto uno studio simile con fondi privati. Si trattò di un sondaggio di $ 200,000 commissionato dal gruppo di difesa GENERATION RESCUE, che per quanto scientificamente limitato, suggeriva una tendenza di disturbo: più alti tassi di autismo in bimbi americani vaccinati piuttosto che in quelli mai vaccinati, insieme a simili proporzioni per altri disordini neurologici come l'ADHD.
Ho riportato la stessa possibile associazione nella comunità Amish, ma é stata criticata come non scientifica poichè i geni Amish possono essere diversi dai nostri, e dato anche che gli Amish ricevono almeno alcuni vaccini. Tutto vero, ma intrigante. Ho trovato anche una pratica medica familiare a Chicago chiamata Homefirst che ha migliaia di bimbi mai vaccinati tra i suoi pazienti. Secondo il suo direttore medico, Mayer Eisenstein, é a conoscenza di un unico caso di autismo e di un caso di asthma tra quei bambini -non uno su 150 e uno su 10 che sono le medie nazionali per quei disordini- e lui ha le prove mediche per dimostrarlo.L'ho scritto nel 2005, ma quando ho incontrato di nuovo Mayer a Chicago la scorsa settimana, mi ha detto che nè un pubblico ufficiale del servizio sanitario, nè un'associazione medica lo aveva contattato per esprimere interesse, nè un giornalista, nessuno. Tutto ciò mi porta a passare al mio secondo tema. Mi dispiace di dire ai miei colleghi del settore che hanno fatto un lavoro pidocchioso su questo argomento. Essi sarebbero ovviamente in disaccordo -due erano citati anonimamente sulla Rivista del Giornale della Columbia- mentre dicevano "Olmsted ha deciso sulla questione e sta riportando i fatti a sostegno delle sue tesi".
Attualmente mi sto concentrando su una cosa: sia i vaccini che l'autismo sono talmente importanti che la ricerca definitiva doveva essere fatta prima, e il fatto che non é stata fatta, dovrebbe rendere i giornalisti più sospettosi.
Credo proprio che il rulo dei media su tale argomento sia alla triste pari con la registrazione che porta alla guerra in Iraq quando fallì nell'investigare sul ruolo di WMD e sul legame di Sadam con AlQuaida. Ed è grave per le stesse ragioni - eccessiva fiducia nelle autorità con ovvii conflitti di interesse, ingaggio poco critico nella guerra basata sul terrore e nella guerra basata sulla malattia, senza considerare i danni collaterali o gli eventi contrari; un approccio stenografico e superficiale, ed infine una paura semi-consapevole di una rappresaglia professionale. Nel caso dell'Iraq, quella paura includeva essere tagliato fuori, come la mia collega Helen Thomas - da preziose fonti interne al governo; nel caso dell'autismo, la paura di alienanti pubblicisti che si nascondono in silenzio nei retroscena.
Per vedere quanto scrupolosi e lenti i Media possano essere di fronte ad un' urgente crisi sulla sanità, andiamo non oltre i primi giorni dell'AIDS, come testimoniati da Randy Shilts nel suo " And the band played on ".
Un altro aspetto sul quale mi soffermerò riguarda un gruppo di famiglie ad Olimpia, Wash. che aveva notato come i propri figli regredivano dopo aver fatto quattro vaccini, morbillo, parotite, rosolia ( MMR )e varicella, in tenera età e vicini nel tempo. Questi casi sembravano avere poco o niente a che fare con il conservante di mercurio in altri vaccini, il Thimerosal, che molti genitori ritengono responsabili dell'autismo.Tutto ciò sollevò una triste prospettiva : il tasso di autismo ancora crescente potrebbe essere collegato a qualche altro aspetto del programma di vaccinazione, come il tempismo, l'età, il carico complessivo ed altri ingredienti. ( non l'ho inventato io, piuttosto il capo di un gruppo di esperti mandati dal congresso me lo ha espresso in una intervista - e ancora una volta, i suoi commenti furono ignorati ).
Lo scorso anno ci fu un caso di autismo a seguito di una piccola prova clinica di un nuovo vaccino detto ProQuad, contenente l'MMR in vita, ma indebolito ed i virus della varicella in una puntura. Il virus della varicella nel ProQuad è di circa 10 volte la quantità nella puntura di varicella, un aumento richiesto per superare l'interferenza tra i 4 virus. Il fabbricante Merck sostiene che il vaccino è sicuro e non è affatto legato all'autismo.
All'inizio di quest'anno, la società annunciò la sospensione della produzione di ProQuad, a solo un anno dalla sua introduzione, dato che le forniture risultavano basse.La società, però, avrebbe continuato a produrre i suoi restanti prodotti contenenti virus della varicella: la puntura della varicella ed un nuovo vaccino per il fuoco di Sant'Antonio.Un portavoce di Merck mi annunciò che la sospensione del ProQuad non aveva nulla a che fare con qualsiasi questione di sicurezza, che si stava vendendo bene e che sarebbe stato reintrodotto non appena le forniture di vaccino per la varicella erano esaurite. Come ho scritto prima, Merck mi era sembrato diretto e comunicativo in risposta alle mie domande sull'argomento, molto di più della Food and Drug Administration, in effetti. Così, lo presi in parola, ma continuavo a tenere sotto controllo il ritorno del ProQuad.
La rubrica L'Era dell'Autismo riguarda i primi casi di autismo riportati nel 1943 all'Università di John Hopkins a Baltimora tra 11 bimbi nati in America negli anni '30. Tramite le schiette osservazioni di Mark Blaxill del gruppo SafeMinds, individuai uno schema preciso in alcuni di quei casi: l'esposizione, a causa del lavoro del padre, ad ethyl mercurio nei fungicidi. Si tratta dello stesso tipo di mercurio usato nei vaccini, ed entrambi erano stati introdotti in commercio intorno al 1930, prorio negli anni in cui emersero i primi casi di autismo.
E' solo un'ipotesi e i critici hanno suggerito che questo era proprio il caso non di collegare i puntini, ma di scoprire ciò che io stavo cercando. Può essere, ma mettetevi nei miei panni, quando più di un anno dopo aver proposto pubblicamente l'idea del mercurio fungicida in un mio articolo, trovai la famiglia del Caso 2 di autismo ed individuai un grande archivio del padre, un noto scienziato, Mi sedetti nella Biblioteca dell'Università di Stato del North Carolina ed aprii la prima scatola, presi la prima cartella e l' aprii alla prima pagina. Era un foglio ingiallito, dattiloscritto, della primavera del '22 che riassumeva un esperimento fungicida che il padre aveva fatto da studente nello stabilimento di Patologia, un esperimento in cui il mercurio era il principale ingrediente. Quando suo figlio nacque nel 1936, lui stava lavorando con la nuova generazione di fungicidi all'ethyl mercurio - proprio quello - il tipo usato nei vaccini.
Seppure altri non saranno d'accordo, lo trovo proprio al di fuori dei parametri del caso, data la tempestività del disordine,e l'opinione di tanti genitori di oggi, secondo i quali , lo stesso tipo di mercurio, in un contesto totalmente differente, abbia determinato l'autismo dei propri figli.
Ciò inoltre suggersce che qualunque sia la causa dell'autismo, possa essere giunto a noi da diverse direzioni, il nostro ambiente sempre più intossicato dal mercurio o qualsiasi intervento medico implicato.
Osservate il link mercurio nel Caso 2 per avere il quadro completo.
Dunque, grazie all'UPI per aver sostenuto questo mio lavoro, e grazie a quanti mi hanno letto, risposto e criticato in questa colonna. Vero è che voi non avete sentito l'ultima parola da parte mia. L'intera serie de l'Era dell'Autismo è disponibile presso upi.com alla voce Articoli Speciali.