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Ricerca della Western University Ontario sulla relazione intestino-cervello nell'autismo Print E-mail

Gli scienziati mettono in relazione la connessione intestino-cervello all’ autismo

27 Settembre 2007

CBC News

 

Scientists are learning that the brain and body can influence each other, says a Harvard researcher. 
(CBC) Gli scienziati stanno capendo che il cervello ed il corpo possono influenzarsi a vicenda, dice un ricercatore di Harvard.

Alcuni scienziati della Western University Ontario hanno recentemente presentato i risultati di un loro nuovo studio sulla connessione "intestino-cervello", condotto dopo che molti genitori di bambini autistici avevano riferito loro significativi miglioramenti nel comportamento dei loro bambini in seguito a cambiamenti nella loro dieta, eliminando cioè gli alimenti contenenti glutine e caseina.


I ricercatori hanno dichiarato che alcuni composti prodotti nel tratto digestivo sono stati collegati in ambiente di laboratorio a comportamenti di tipo autistico, cosa che potenzialmente dimostra che ciò che i bambini autistici mangiano può alterare la loro funzionalità cerebrale


Il Direttore della ricerca è stato il Dr. Derrick MacFabe, che intervistato dalla CBC ha dichiarato:
" Molti bambini autistici mostravano un particolare desiderio per cibi con alti carboidrati, i quali causavano i loro comportamenti; eravamo interessati a trovare un legame tra certi composti che sono prodotti dai batteri nel sistema digestivo - particolarmente quelli rilevati nelle prime infezioni dell'infanzia. I batteri producono acido propionico, un acido grasso a catena corta, che oltre che nell'intestino viene trovato anche nel pane e nei prodotti caseari.

 Per testare la nostra ipotesi che la dieta gioca un ruolo nel generare comportamenti autistici, iperattività e comportamenti sociali inadeguati, abbiamo somministrato il composto nel cervello di alcuni topi. Essi immediatamente intraprendevano gli stessi comportamenti ripetitivi, iperattività e comportamenti sociali inadeguati che i genitori riscontrano nei bambini autistici.

Guardando il cervello dei topi al microscopio, abbiamo scoperto alcuni cambiamenti che sembravano simili a quanto osservato nelle autopsie eseguite in alcuni casi di pazienti con autismo. E' stato davvero impressionante verificare che un semplice composto come l'acido propionico avesse potuto causare un tale effetto su animali "normali". Il nostro team, insieme a scienziati della Queen's University a Kingston, Ont., e della Harvard University, sta ora conducendo studi screeening volti ad osservare gli effetti di cambiamenti dietetici nella popolazione generale".

Un nuovo modo di affrontare l’autismo

La Dr. Martha Herbert, professore assistente in neurologia alla Harvard Medical School, ha detto alla CBC che lo studio apre un nuovo modo di pensare al disordine:


"Stiamo capendo che cervello e corpo possono influenzarsi; i bambini autistici sono sempre più visti come "ipersensibili" intendendo con questo che a loro danno fastidio cose che invece non infastidiscono gli altri.

Dobbiamo far attenzione a questo. Trattare la salute del bambino dovrebbe essere il primo passo nell'occuparci di autismo, piuttosto che focalizzarci unicamente sulla terapia comportamentale, attualmente l'approccio principale.

La terapia comportamentale è certamente importante, ma la salute del bambino amplia la banda che il bambino ha per riuscire a beneficiare della terapia comportamentale. Se un bambino è malato, non sarà capace di focalizzarsi.

I genitori dovrebbero osservare molto attentamente i loro bambini per stabilire quale cibo scatena le reazioni e considerare di eliminare questo fattore scatenante. Consiglio fortemente una dieta bilanciata, comprendente tutti gli alimenti, non solo "pane e formaggio".

Se diamo cibi a cui il sistema immunitario del bambino è sensibile possiamo avviare processi che possono danneggiare la funzione del cervello e se eliminiamo questi cibi l'impatto negativo può fermarsi"