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Istituto Lovaas: DDT ((discrete trail teaching)) Stampa E-mail

 
Come consulente ho osservato molti genitori, insegnanti, ed altri professionisti in situazioni di insegnamento a bambini con autismo, ed a volte sono colpito da come alcuni di loro manifestano il loro disaccordo verso il DTT (discrete trail teaching) mentre allo stesso tempo insegnano in un modo molto simile. Fino ad un certo punto questo può avere senso per come il discrete trail teaching viene percepito dal senso comune.
Un discrete trail consiste di tre componenti: 1) l’istruzione dell’insegnante, 2) la risposta del bambino (o la mancanzza di risposta) all’istruzione, 3) la conseguenza, che è la reazione dell’insegnante in forma di rinforzo positivo, “ Si, giusto!” quando la risposta è corretta, o un gentile “no” se è sbagliata.
 
Qui un esempio di discrete trail in una classe di scula materna.
L’insegnante dice, “ Che suono fa la lettera F?”. Il bambino risponde, “ffff”, e l’insegnante loda il bambino. Anche le risposte sbagliate sono seguite da immediato feedback. Per esempio, se il bambino risponde “mmm”, l’insegnante dice, “No, qualcun altro sa dirmelo?”. Oppure, l’insegnante dice, “ No, ma prova di nuovo. Che suono fa la lettera F?”. Questa volta aiuta il bambino a tirare fuori il suono, anche suggerendo la risposta corretta.
Un’insegnante può insegnare attraverso una serie di simil-discrete trails senza nemmeno conoscere le procedure. Ma siccome la procedura che usano è incompleta, ho osservato molti momenti in cui il bambino con autismo ha fatto pochi o nessun progresso.
Rinforzamento
Il discrete trail lavora in parte perchè la procedura abbraccia l’idea del rinforzamento come “qualsiasi” cosa che motive il bambino ad imparare. Quando un bambino con autismo impara un nuovo comportamento, questo comportamento deve essere esercitato numerose volte prima che sia stato completamente masterizzato ed in termini profani, il rinforzo è qualsiasi cosa che incrementa la probabilità che un comportamento si manifesterà di nuovo. Un bambino piccolo con autismo ancora la consapevolezza o l’esperienza per apprezzare la lode e dobbiamo andare molto avanti per trovare quel qualcosa di speciale che lo aiuterà ad esercitarsi ed imparare.
Tipicamente nel discrete trial teaching si comincia con l’uso di qualsiasi cosa che sia rinforzante, che potrebbero essere giocatoli, cibo,attività, cose nascoste nella credenza della cucina, un braccialetto dalla scatola portagioie della sorella, una cravatta dal cassette di papa, perfino un set di chiavi di accensione della macchina quindi tutto ciò che motive il bambino ad imparare. Comunque, si lavora sempre gradatamente e sistematicamente per presentare rinforzi sempre più naturali.
Linguaggio conciso
I bambini con sviluppo tipico imparano gradualmente il loro linguaggio nativo apparentemente senza molte strutture o analisi della grammatica o delle parole, maggiormente aiutati attraverso l’ascolto, l’imitazione e l’esercizio, durante tutto il giorno.
Molti bambini con autismo necessitano di un approccio differente. Necessitano di lezioni strutturate con il linguaggio ridotto in componenti piccolo, chiari e semplici che soltanto gradualmente potranno essere concatenate insieme in frasi grammaticamente corrette e finite. Con questa informazione bene a mente, guardiamo un bambino con autismo che ha raggiunto il livello dove gli vengono insegnati molti programmi di linguaggio contemporaneamente, come l’imitazione verbale di semplici parole, etichette ricettive di oggetti ed istruzioni ricettive (es, “saluta”,”batti le mani”, “salta” ecc). Non dovrebbe essere difficile comprendere che a questo punto soltanto le istruzioni limitate nell’uso delle parole più importanti faciliteranno l’apprendimento.Per esempio, se ad un bambino è stato insegnato a discriminare tra due oggetti disposti sul pavimento, come un camion verso Elmo, l’istruttore potrebbe semplicemente porgere la mano e dire “camion” invece di “dammi il camion”, “tocca il camion”,o “dov’è il camion?”. L’eliminazione di parole extra facilita la discriminazione. La differenza nel suono quando si ascolta “camion” verso “Elmo” è chiara e distinta mentre le istruzioni “dammi il camion” verso “dammi Elmo” cominciano con la stessa parola, “dammi”, che può camuffare facilemente l’oggetto che si chiede al bambino di differenziare. Per cui, come possiamo sapere che parte della frase il bambino ascolta quando la frase ha più di una sola parola?
Indizzi visuali
Le persone non familiari al discrete trails spesso si chiederanno “ma come fa il bambino a sapere di darvi il camion quando voi dite camion?”. Il modo in cui si suppone che il bambino processi è spesso comunicato soprattutto da indizzi visuali piuttosto che dal linguaggio parlato e, nell’esempio sopra, l’istruttore porge la mano e dice “camion”. Con qualche aiuto iniziale di prompt di mano-su-mano il bambino impara che quando l’istruttore porge la propria mano il bambino ci debba mettere qualcosa sopra. Più avanti, quando l’istruttore mostrerà il camion e dirrà “camion”, il bambino imparerà, di nuovo con aiuto appropriato, che deve ripetere (es. imitare), ciò che l’istruttore ha detto. Le parole “dammi…”o “di’..” non sono necessarie per chiarificare cosa viene chiesto al bambino di fare, infatti, l’aggiunta del linguaggio potrebbe confonderlo. Spesso diamo per scontato che tutte le parole nelle istruzioni siano significative per il bambino quando, invece, molti bambini piccoli con autismo che imparano avrebbero bisogno di imparare una discriminazione sistematica per comprenderne tutti i significati. Molti bambini con autismo hanno fortissimo abilità visuali, più forti di quelle uditive, e spesso l’enfasi su indizzi visuali è molto molto utile.
Rispondere velocemente
Nel DTT, una domanda o un’istruzione è presentata in maniera chiara e distinta una volta, ed al bambino viene di solito chiesto di rispondere entro tre secondi. Altrimenti la risposta viene considerate una mancanza di risposta oppureuna non-risposta, che può anche essere considerate una risposta sbagliata. All’inizio una risposta può essere quasi impercettibile, come scannerizzare attraverso una quantità di immagini posizionate sul tavolo, l’istruttore deve stare attente ed osservare il bambino in modo da insegnargli correttamente e far si che abbia successo. Nella procedura DTT è richiesto di rispondere velocemente alle istruzioni ed al bambino viene insegnato a fare ciò.i genitori mi dicono spesso che gli è stato detto che il loro bambino ha un problema di processazione lenta e che ciò causa la lentezza nella risposta. Anche se non disprezzo completamente la nozione di processazione lenta, non posso ignorare le numerose volte in cui ho sperimentato che un bambino ha imparato a rispondere velocemente con un semplice prompt e con tecniche per sfumare il prompt. Potrebbe essere causa di un serio ritardo nel processo di apprendimento di un bambino prendere per assunto la processazione lenta. E’ allettante supporre che in alcuni casi, forse i più, potrebbe essere il training inadeguato di una persona che effettivamente insegna al bambino con autismo che prompta questa diagnosi di processazione lenta. Imparare a rispondere velocemente è importante perché aiuta il bambino a focalizzarsi a stare attento ed a mantenerlo lontano da comportamenti autostimolatori, o comportamenti disadattivi.

Consequenze chiare
Nella vita di ogni giorno non è raro per qualcuno ripetere un’istruzione più volte fino a seguirla. Mia moglie mi dice che quando era piccola, sapeve che se sua madre chiamava per la cena, lei non sarebbe dovuto davvero andare fino alla terza volta perché solo la quarta volta sua madre sarebbe andata a prenderla e lei sarebbe stata nei guai. Allo stesso modo, quando istruzioni o domande sono ripetute più volte senza preoccuparsi di avere una risposta prima di presentare l’ennesima ripetizione, un bambino con autismo impara che non è necessario rispondere la prima volta, e diventa più difficile ottenere la sua attenzione. Nel DTT, ogni singola domanda o istruzione ha una immediata e chiara conseguenza e se un bambino risponde correttamente, viene immediatamente consegnato il rinforzo (di nuovo, qualsiasi cosa che incrementi la probabilità che il bambino risponda). Se un bambino risponde sbagliando (o non risponde), l’istruttore gentilmente dice “no” ( e trattiene il rinforzo) poi ripete l’istruzione, e se necessario fornisce un prompt per aiutare il bambino a rispondere correttamente e riceve il rinforzo (vedere insegnamento senza errori sotto).

Insegnamento senza Errori
L’insegnamento senza errori è rassicurante per il bambino quando l’istruttore utilizza verie strategie di prompts nelle procedure d’insegnamento. Il prompt è un’essenziale componente nel DTT e da un grande contributo nei processi di modellamento di nuovi comportamenti. E’ chiaro che i bambini con autismo hanno fallito nel comprendere ciòche gli adulti significativi, inclusi i loro genitori, hanno cercato di comunicargli. Di conseguenza, hanno sperimentato continui fallimenti e, comprensibilmente, reagiscono con frustrazione, esitamento di contatto oculare, con capricci ed altri tentativi di fuga o esitamento di fallimenti futuri. Ogni sforzo è fatto quindi per creare una situazione di insegnamento nella quale il bambino non sperimenta il fallimento, non fa errori, ma ha successo attraverso l’insegnamento senza errori. Lo possiamo realizzare immediatamente aiutando/promptando il bambino a rispondere correttamente all’istruzione. Questo prompt viene ridotto sistematicamente o sfumato nel tempo fino a che il bambino sa come rispondere indipendentemente.
All’inizio di un intervento su un bambino vogliamo che il bambino abbia successo con ogni singola risposta e forniamo tutti I prompts necessary a questo fine. Come il bambino prende più confidenza ed ha imparato i comportamenti base, facciamo ogni sforzo per matenere il successo del bambino al massimo dell’80% delle volte attraverso il resto dei sui programmi d’intervento.

Gerarchia di prompt
Promptare il bambino sulle risposte è una procedura pianificata e sviluppata gradatamente e sistematicamente, ed i prompts vanno da quelli più intrusivi a quelli meno intrusivi dove il prompt mano-su-mano viene considerato il più intrusivo e un indizio visuale il meno intrusivo. Nel DTT , rimuovere o sfumare un prompt non è così semplice come tralasciarlo. L’istruttore deve sapere come e quando sfumarlo da un tipo di prompt altro, rendendo il prompt sempre meno intrusivo fino a che il bambino èp capace di rispondere correttamente da solo. Per esempio, se il bambino sta imaparando a imitare l’istruttore mentre saluta con la mano, l’istruttore potrebbe simultaneamente promptare il bambino a salutare attraverso la guida fisica della mano del bambino attraverso il movimento. Durante il successivo numero di prove l’istruttore decrementa gradatamente il grado di prompt mano-su-mano semplicemente toccando la mano del bambino, poi sfuma al semplice indicare la mano del bambino e se necessario, l’ultimo prompt potrebbe essere guardare la mano del bambino con un breve cenno del capo. Alla fine non ci dovrebbe essere bisogno di nessun prompt.
Determinare il momento in cui il minimo prompt intrusivo ci porterà verso la risposta indipendente e verso la non dipendenza da prompt è parte di un processo dimanico implicate nel DTT.