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Come rovinarsi la voce del dott. Massimo Borghese Print E-mail

Foniatria

Come rovinarsi la voce

Indaghiamo tra le (cattive) abitudini degli artisti che soffrono di disturbi vocali...

Il mondo dei professionisti della voce è infarcito e colorito di tanti luoghi comuni, consigli “fai da te”, vizi e manchevolezze, con cui ci si potrebbe scrivere un manuale, un manuale intitolato “Come rovinarsi la voce”.

Proviamo ad anticiparne i punti più caratteristici e più interessanti per chi, anche non esperto della materia, può comprenderne i maggiori significati.

1. Fumare. Il fumo fa bene, ingrossa le corde vocali, le rende più pesanti e consistenti, e quindi fa produrre una voce più interessante e affascinante.

2. Bere alcolici e soprattutto superalcolici. Un po’ come il fumo, anche l’alcol ingrossa e appesantisce le corde vocali, poi dà un senso di disinibizione e consente di “spingere” un po’ di più, senza avvertire troppo la fatica quando si è stanchi.

3. Assumere droghe (pesanti o leggere che esse siano). E’ risaputo che gli artisti sono quasi tutti un po’ trasgressivi; e le droghe, alla stregua e di più di fumo e alcol, danno quella carica in più che fa sentire meglio e più aggressivi sul palco.

4. Cenare la sera tardi dopo lo spettacolo e subito prima di andare a letto. Del resto è l’unico momento della giornata in cui si può godere un po’ di buona tavola, visto che in tutti gli altri momenti si ha a stento il tempo di mandar giù un boccone.

5. Cominciare a cantare e/o a recitare senza riscaldare prima la voce. In fondo che bisogno c’è di seguire i consigli noiosi e scientifici di foniatra e logopedista? La voce può cominciare a scaldarsi già durante i primi minuti di canto o di recitazione.

6. Gridare in ogni occasione, soprattutto dopo lo spettacolo, ricorrendo ad un volume alto e ad una voce pressata ed incalzante, per affermare in modo più incisivo la propria personalità e le proprie idee.

7. Allo stesso modo, gridare quando si parla al cellulare, e, naturalmente, parlare a lungo e possibilmente in ambiente rumoroso.

8. Non avere un foniatra ed un logopedista di fiducia, sottraendosi così alle visite di controllo che rischiano di far vedere la comparsa di eventuali danni alle corde vocali. “Tanto, se anche ci fossero, chi mi fermerebbe?”

9. Pensare, di conseguenza, che una voce “sofferta”, faticata, sforzata, sia esteticamente più suggestiva e più “vera”.

10. “Spingere” sempre un po’ oltre i limiti che il fisico stesso a volte cerca di far percepire, ricorrendo a rimedi più o meno scientificamente significativi, consigliati da colleghi o da maestri che di medicina non sanno niente, ma hanno “esperienza”.

Ed ora proviamo a parlare seriamente.

Il professionista della voce è da considerarsi al pari di un atleta, e come tale deve osservare regole di vita oltre che di igiene vocale, il cui mancato rispetto accorcia e danneggia la carriera. Fumo, alcol e droghe fanno male.

Sempre e a chiunque, ma soprattutto a chi deve preservare la voce.

Il fumo irrita le mucose, oltre ad essere cancerogeno per molti; l’alcol facilita i distacchi ed i rigonfiamenti della mucosa cordale; le droghe, oltre ad  esercitare i ben noti effetti devastanti sulla vita di un individuo, nell’ambito della voce artistica fanno perdere ancora più facilmente il controllo delle funzioni vocali.

Così come nelle gare sportive, prima di una prestazione vocale occorre sottoporsi ad un adeguato riscaldamento muscolare. La scelta e la formulazione dell’eserciziario cui riferirsi, spetta a foniatra e logopedista;  non c’è un unico protocollo standard applicabile a tutti.

Foniatra e logopedista devono essere parte integrante nella vita professionale di un attore o di un cantante; rinunciarvi sarebbe come trascorrere una stagione sportiva senza mai sottoporsi ad una visita medica e a massaggi e fisioterapia preparatori.

Lo stile di vita incide fortemente sulle prestazioni vocali.

Molti insuccessi possono dipendere da stati di stanchezza e di stress generali, ancora prima che da errori di tecnica o di scelta del repertorio.