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Prepensionamenti: Fare i caregiver è un lavoro Print E-mail

Iniziata alla Camera la discussione sui benefici pensionistici da applicare ai familiari di disabili gravi

È iniziato l’8 luglio alla Commissione Lavoro della Camera l’esame di 6 pdl che recano “Norme in favore di lavoratori con familiari gravemente disabili”. Si tratta, come ha sottolineato il relatore, Teresio Delfino (Udc), del «primo provvedimento incardinato in sede referente nella legislatura in corso». I provvedimenti hanno i seguenti numeri e primi firmatari: C. 82 Stucchi, C. 322 Barbieri, C. 331 Schirru, C. 527 Osvaldo Napoli, C. 870 Ciocchetti, C. 380 Volontè.

Durante la discussione, Delfino ha ribadito «l'esigenza di aiutare tutte le famiglie impegnate nell'assistenza e nella cura quotidiana di un familiare con disabilità gravi» anche dal punto di vista economico, come del resto prevedono tutte e 6 le pdl, che contengono «disposizioni in materia di pensionamento anticipato e di altri benefici per coloro che assistono familiari gravemente disabili, aventi una invalidità del 100%, con necessità di assistenza continua». Solo una delle pdl, la proposta C. 82 (Stucchi), riconosce i benefici a coloro che assistono disabili gravi con invalidità almeno del 70%.

Quanto al contenuto delle proposte, Delfino ne ha illustrate ampiamente due (Barbieri e Schirru) che di fatto contengono misure che si ritrovano poi anche nelle altre; prevedono infatti il prepensionamento per anzianità per i lavoratori che assistono familiari disabili gravi, a prescindere dall’età, dopo aver versato 25 anni di contributi previdenziali «di cui almeno 15 in costanza di assistenza». Agli stessi lavoratori è riconosciuta una contribuzione figurativa di 2 mesi per ogni anno di contribuzione (fino a un massimo di 5 anni), purché versata in costanza di assistenza. Ai genitori che assistono un figlio disabile grave, inoltre, è riconosciuta una contribuzione figurativa di 1 anno ogni 5; può usufruire dei benefici pensionistici un solo familiare convivente per ciascun disabile, purché nel nucleo familiare non vi siano altri componenti maggiorenni disoccupati. Nel caso che una persona non abbia mai potuto lavorare perché impegnato nell’assistenza a tempo pieno, è previsto che possa avvalersi della contribuzione volontaria fino a raggiungere 25 anni di contributi.

A differenza dalle altre, la proposta di legge Volontè istituisce un Fondo per i lavoratori con familiari gravemente disabili, con una dotazione di 80 milioni di euro per il 2009 e 70 milioni dal 2010 e prevede anche la possibilità, da parte del lavoratore, di richiedere un congedo fino a 6 anni, frazionabili.

La pdl Osvaldo Napoli, invece, propone di concedere i benefici pensionistici solo ai genitori lavoratori che assistono figli gravemente disabili. E proprio su questo punto il relatore Delfino attira l’attenzione dei colleghi di commissione:
il deputato Udc conclude infatti chiedendo di valutare l'opportunità di restringere i benefici soltanto ai genitori di disabili gravi. Vedremo come si svilupperà la discussione nei prossimi giorni.

Tratto da vita.it

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