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Prepensionamento fermo al palo: la protesta del Coordinamento nazionale Stampa E-mail

La denuncia forte della presidente del Coordinamento nazionale dei genitori di disabili gravi e gravissimi e rivolta al presidente della Camera, Gianfranco Fini: "Il nostro terremoto quotidiano viene ancora ignorato!"

 
ROMA - Una proposta di legge che proprio non è voluta da nessuno, caratterizzata dall'indifferenza di tutti. A 15 anni dal suo esordio nelle commissioni competenti, ha visto 5 legislature e molti impegni verbali e scritti che si sono succeduti, molti colori politici, molte le grida, gli appelli e le battaglie delle famiglie dei disabili gravi e gravissimi che vivono spesso una condizione disumana e usurante per l'accudimento dei loro figli. Un accudimento che non conosce soste, che non vanta nemmeno il diritto della malattia.

Ed è dal suo letto che scrive Simona Bellini, presidente del Coordinamento Nazionale dei Genitori dei disabili gravi e gravissimi. Questa volta si rivolge al presidente della Camera Gianfranco Fini. La Bellini grida tutto il suo dolore, la sua indignazione, la sua disperazione per l'ultimo provvedimento della commissione Lavoro della Camera. "E' terribile, in una giornata come questa, vedere che dopo 15 anni siamo sempre allo stesso punto. Vediamo il salvataggio italiano della Chrisler, vediamo l'impegno sulla ricostruzione in Abruzzo ma... il nostro terremoto quotidiano viene ancora ignorato. E' davvero inaccettabile vedere che c'è una volontà politica subdola che dice ‘questa legge non s'ha da fare'". E non si possono ignorare, per la Bellini, le responsabilità: "tutto questo è dimostrato dall'incredibile dietro front di relazioni che passano da dati ufficiosi (basati sui parametri indicati dalla PdL) che danno come beneficiari 970 cittadini italiani, a dati ufficiali (basati invece su parametri non richiesti dalla PdL) che parlano invece di 180.000!".

Ma allora dov'è l'inghippo? Si tratta di incompetenza o di mancata volontà politica? La Bellini non ha esitazioni: "Siamo certi della seconda ipotesi altrimenti l'Italia è veramente in una brutta situazione. Sono sempre stata orgogliosa di essere italiana ma ora comincio a vergognarmene perché vivo in un paese dove il prepensionamento viene concesso per salvare aziende in crisi ma non a chi si carica di aspetti sociali pesantissimi come le nostre famiglie". E le fatiche sono davvero immani. La Bellini, madre di Letizia una ragazza disabile gravissima, racconta di quanto sia difficile ogni mattina svegliarsi alle 4 per accudire la figlia e recarsi al lavoro come se nulla fosse, come se non si fosse già svolta una giornata, per giunta faticosa anche dal punto di vista fisico, prima di iniziare quella pubblica, ufficiale. "Poi, al ritorno a casa - racconta nella lettera - si ricomincia: pannoloni, igiene, alimentazione, cure, notti insonni, attacchi epilettici... Fino alla prossima malattia che mi distruggerà, così come distrugge tanti altri genitori come me che a 52 anni ne dimostrano 70!".

Tutto questo non può essere più ignorato da chi ha la responsabilità politica di decidere. "Nel frattempo - è l'aspro commento conclusivo della Bellini - voi continuate a prendervi la vostra visibilità, i vostri voti, le vostre belle parole mentre i più piccoli cittadini i quali avete giurato di servire si consumano in quell'assistenza che basterebbe poco ad alleviare. L'unico commento che sorge spontaneo è: vergogna!".  (spa)

(5 maggio 2009