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Una piccola Scuola Speciale Internazionale In Olanda Stampa E-mail
Ci siamo trasferiti in Olanda per motivi di lavoro sei anni e mezzo fa, quando Pietro aveva un anno e mezzo. Ancora non sapevamo che era autistico, ma gia’ vedevamo che qualcosa non quadrava. 
Dopo circa un anno dal nostro arrivo in Olanda, abbiamo casualmente trovato una piccola scuola speciale per bambini autistici in inglese, o meglio la scuola ha trovato noi. Mandavamo infatti Pietro in un asilo internazionale, presso il quale operava una scuola speciale, la Lighthouse Special Education (www.lighthousese.nl). La responsabile, osservato Pietro per un certo periodo, ci ha consigliato di mandarlo da loro, perche’ mostrava i tipici segni dell’autismo (scarso contatto visivo, niente linguaggio, comportamenti ripetitivi). 
Abbiamo accettato praticamente subito, anche perche’ nel frattempo avevamo ricevuto una diagnosi in questo senso. Questa scuola speciale non e’ quindi una scuola pubblica olandese, ma e’ ad essa collegato. Il sistema scolastico olandese prevede vari tipi di scuole speciali per diversi gradi di disabilita’, quindi anche per autistici. L’insegnamento e’ dedicato, ma il limite di questo sistema e’ la scarsa integrazione con la scuola tradizionale. Un chiaro vantaggio della scuola di Pietro e’ l’affiancamento all’insegnamento di logopedia e terapia occupazionale, che vengono fornite nella stessa scuola favorendo cosi’ l’interazione tra insegnanti e terapisti (tutti partecipano insieme a noi ai 3 incontri annuali in cui si fa il punto sull’ Individual Educationa Plan di Pietro) . 
 
Le classi hanno un alta ratio insegnati/ bambini: in classe di Pietro ci sono sempre contemporaneamente una maestra e due assistenti per 6/7 bimbi. I bambini tra i 3 e i 5 anni sono inseriti in un gruppo pre-scolare misto (con una prevalenza di bambini normotipici) in cui possono incominciare l’Early Intervention Programme. Questo e’ un programma individualizzato attuato da personale specializzato e accompagnato, se necessario, da terapie. A 5 anni, con l’inizio della scuola dell’obbligo, i bambini vengono inseriti in una classe totalmente dedicata all’insegnamento specifico per loro. Attualmente ci sono due classi, di 6/7 bambini ciascuna. Gli alunni vengono seguiti fino al compimento dei 13 anni. 
 
Il coordinamento e’ garantito dalla responsabie della scuola, una psicologa inglese con lunga esperienza di lavoro insieme a bambini con problemi dello sviluppo, dell’apprendimento e del comportamento. La scuola non fa terapia, ma insegnamento. Non utilizza l’ABA, ma techiche derivate dal metodo TEACCH (cosi’ ho capito). Ai bambini vengono dati obiettivi per trimestre, per le tre categorie di insegnamento: numeracy (aritmetica) literacy (lettura, scittura) e social behaviour (socialita’). Gli obiettivi vengono valutati e aggiornati nelle riunioni trimestrali con i genitori. I genitori sono anche tenuti informati giorno per giorno tramite un quaderno scuola/casa (che pero’ ultimamente non viene aggiornato molto spesso). Obiettivo principale e’ la graduale integrazione dei bambini nella scuola tradizionale. Attualmente la Lighthouse sta collaborando con una scuola internazionale adiacente (in cui va l’altra nostra figlia di 5 anni), tramite l’inserimento dei bambini nelle classi tradizionali per parte delle attivita’ giornaliere con l’ausilio di un assistente. 
 
In conclusione siamo molto soddisfatti di aver trovato questa piccola scuola speciale e ci da una grande tranquillita’ il fatto che applichino metodi che noi condividiamo. Maestre e assistenti sono qualificate, competenti e molto coinvolte nell’educazione di questi bambini ’speciali’. Per quanto riguarda le diete e altre terapie ‘alternative’, lo staff preferisce rimanere neutrale, per evitare conflitti con i genitori DAN, anche se non dev’essere facile avere a che fare con genitori convinti che siano le pillole a causare i miglioramenti nei loro figli e non il duro lavoro quotidiano che viene svolto in classe. I risultati ottenuti da Pietro, che ha ora quasi otto anni, sono molto buoni per la parte didattica e sociale, non altrettanto per la parte linguistica. 
Forse anche a causa della doppia lingua (italiano a casa, inglese a scuola), Pietro usa ancora poche parole e pochissime frasi. 
 
Nota dolente della Lighthouse e’ il costo molto elevato della retta annuale, dal momento che la scuola non riceve alcun sussidio governativo (per ora almeno). Noi fortunamente siamo supportati dal mio datore di lavoro, che paga il 90% della quota. Pero’ c’e’ anche una certa solidarieta’: chi e’ aiutato dal datore di lavoro paga la cifra intera, gli altri pagano in base alle proprie possibilita’ (sempre che ci siano sufficienti pagatori interi). 
 
L’indirizzo del sito della Scuola e’ http://www.lighthousese.nl/Index.htm 
 
EUGENIO PASTORBONI