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Insegnare le abilita' sociali con l'uso dei coetanei Print E-mail

Da "Making a Difference": Insegnare le abilita' sociali con l'uso dei coetanei

Insegnare ai bambini con autismo a interagire appropriatamente con i loro coetanei è un 'importante componente di un programma comportamentale completo.Inizialmente il programma viene condotto in un format 1 a 1 , con un adulto e un bambino con autismo.Man mano che il repertorio del bambino si incrementa ( abilita' nel seguire le direttive dell'adulto , imitare le azioni dell'adulto , giocare con giocattoli ) lui puo' beneficiare da istruzioni che vengono dall'interazione con un coetaneo .Coinvolgere un coetaneo in una sessione di terapia comportamentale puo' fornire l'opportunita' di insegnare al bambino con autismo a osservare ed imparare dal comportamento degli altri bambini , rispondere a offerte sociali dei pari , e iniziare e sostenere una interazione bambino - bambino. Insegnare a un bambino con autismo ad imparare dall'interazione con i pari , comunque , puo' costituire una vera e propria sfida. Molti ricercatori hanno dimostrato che non basta solo una " vicinanza fisica " col coetaneo per promuovere una positiva interazione tra il bambino con autismo e i suoi pari. Ricordiamo che molti bambini autistici non diventano " sociali " semplicemente trascorrendo del tempo con i loro coetanei tipici ( preferisco questo termine a " normali ...che dite ? ) , bensi' la socializzazione dipende dalle istruzioni che l'insegnante da sia al bambino con autismo che a quello tipico a cui deve spiegare come interagire col compagno.
Il profondo deficit sociale e del linguaggio dimostrato dalla maggior parte dei bambini autistici , cosi' come i loro unici bisogni per imparare , necessitano di istruzioni specializzate se vogliamo che i bambini possano avere beneficio dal coinvolgimento dei coetanei nella terapia
Le istruzioni devono essere personalizzate ,e individualizzate : per es. un bambino collaborativo con buone abilita' di linguaggio comunicativo puo' beneficiare di istruzioni per seguire una conversazione in un contesto di gioco , con l'adulto che modella la strategia di istruzione.Invece un bambino che NON parla e che riesce a seguire un limitato numero di istruzioni dell'adulto puo' inizialmente richiedere sessioni abbastanza strutturate , usando strategie che incoraggino a rispondere ai pari piuttosto che pretendere che sia lui a iniziare una interazione.
Naturalmente i comportamenti sociali cambieranno in relazione all'eta' del bambino .Durante gli anni dell'asilo i bambini tipici sostengono relazioni con i loro pari per periodi di tempo limitato , soprattutto nel contesto del gioco reciproco. Quando i bambini entrano negli anni della scuola elementare , i rapporti sociali con i pari diventano piu' complessi , includono giochi che richiedono piu' partecipanti e diversi ruoli e sostengono conversazioni.Quindi le istruzioni che daremo al bambino per interagire con i coetanei devono tener presenti questi fattori .
Questo capitolo fornisce un insieme di ricerche su come insegnare le abilita' di interazione sociale , fornendo una ampia relazione ai genitori e ai terapisti.
DETERMINARE SE IL BAMBINO E' PRONTO PER IMPARARE A INTERAGIRE CON I COETANEI
La ricerca purtroppo non ci fornisce linee guida per capire QUANDO un bambino è pronto per incominciare ad imparare dall'interazione con i pari. Alcuni ricercatori hanno stabilito che i bambini abbiano bisogno di alcuni prerequisiti per beneficiare completamente da questo tipo di apprendimento . Per es. Hauck ( 1995 ) osservo' che la qualita' e la quantita' di interazione sociale con i bambini con autismo variava con il grado di abilita' cognitive e verbali del bambino.Questo suggerisce che i bambini con autismo devono avere specifiche abilita' per beneficiare delle attivita' con i coetanei..Alcune di queste abilita' possono essere dedotte dalla attenta considerazione delle componenti della interazione sociale dei pari. .Il bambino con autismo che puo' imitare i comportamenti degli altri bambini e giocare appropriatamente con un numero di giocattoli trovera' naturalmente piu' facile imparare dall'interazione con i coetanei piuttosto che un bambino a cui mancano tali abilita'.Invece , un bambino che non ha ancora imparato a seguire una varieta' di semplici istruzioni potrebbe non essere pronto ad imparare dalle richieste dei coetanei di giocare .In tutti i modi sara' opportuno favorire l'interazione con i pari , se il bambino e' collaborativo e non ha comportamenti distruttivi..
Per determinare se un bambino con autismo e' pronto ad iniziare ad imparare dai pari , i medici o i genitori dovrebbero valutare la attuale capacita' del bambino di comprendere e seguire istruzioni . Se il bambino non ha queste capacita' , il tempo dovra' essere impiegato a insegnare queste abilita' nel contesto delle attivita' con i pari. Comunque insegnare le abilita' sociali attraverso il rapporto con i pari sara' piu' proficuo se il bambino ha gia' masterizzato un numero rilevante di abilita' , come seguire semplici istruzioni , identificare e etichettare col nome oggetti e persone . guardare gli adulti , imitare una varieta' di azioni , giocare appropriatamente con i giocattoli , mantenere vicino a zero comportamenti distruttivi e stereotipati.
SCEGLIERE I COETANEI
Identificare adeguatamente i coetanei adatti richiede una certa applicazione da parte dei genitori o del team di trattamento. I coetanei possono essere bambini del vicinato , fratelli o cugini , o altri bambini con autismo , fratelli di bambini con autismo, , compagni di scuola.
Alcune famiglie offrono i loro figli in cambio di babysitter gratis , ma in questo caso e' bene informare i genitori del motivo per cui utilizzeremo il loro figlio.
CARATTERISTICHE DEL COETANEO
Sebbene non vi siano ricerche che stabiliscano le caratteristiche che il coetaneo deve avere , in generale parenti e terapisti che lo sceglieranno devono avere le seguenti cose in mente :
- Puo' essere utile che il pari sia un po' piu' grande del bambino con autismo ; questo aumentera' le probabilita' che il coetaneo modelli appropriatamente linguaggio sociale , comportamento nel gioco per il bambino con autismo
- Siccome al bambino si chiedera' di iniziare molti tipi di attivita' , lui dovra' essere flessibile e cooperativo nel seguire le istruzioni dell'adulto.
- Il coetaneo dovra' essere insistente nell'ottenere una risposta dal bambino autistico per dargli l ' opportunita' di fare pratica con nuove abilita'.
- Il coetaneo deve essere capace di sostenere l'attenzione , deve cioe' saper stare attento .Gli potra' essere richiesto di iniziare attivita' molto a lungo e ripetere certe attivita' piu' volte per dare la possibilita' al bambino autistico di imparare.
- Il coetaneo dovrebbe essere socialmente competente ( usare un linguaggio educato e gentile , avere iniziativa , comportarsi appropriatamente , offrire aiuto ) per servire come modello appropriato al bambino con autismo
- In generale il pari dovrebbe mostrare un interesse nell'aiutare il bambino con autismo a partecipare alla sessione
NUMERO DEI COETANEI
Alcuni ricercatori suggeriscono che un numero multiplo di coetanei puo' essere utile ad aiutare la generalizzazione.
Coinvolgere piu' coetanei preclude inoltre la possibilita' che un singolo pari si possa annoiare con le attivita' o trovare troppo pesante la sessione.
Il numero dei coetanei dipende dalla disponibilita' ,, come anche dalla frequenza delle sessioni. Inizialmente deve essere coinvolto un numero limitato di coetanei ; questo rendera' piu' facile assicurarsi che i pari siano capaci di interagire con il bambino autistico.e li rendera' entrambi piu' abili nel seguire gli esercizi
FRATELLI COME PARI
Molte ricerche hanno dimostrato che i fratelli possono essere istruttori -pari del loro fratello autistico.I fratelli spesso mostrano una curiosita' verso la loro partecipazione alla sessione e questo puo' rendere piu' facile l'apprendimento. Bisogna pero' sempre loro dare la scelta di partecipare o meno ad una sessione , rendendola poi interessante e divertente anche per il fratello.pari .
USARE PARI CON AUTISMO
Un numero di studi dimostra che bambini con autismo possono interagire con i loro pari autistici.Per esempio la conversazione tra giovani con autismo puo' essere incrementata con l'uso di copioni da seguire. Comunque quando due bambini con autismo sono coinvolti in una sessione, invece di un bambino tipico , sara' richiesta una maggiore attenzione e istruzioni piu' dirette da parte di un adulto
ISTRUZIONI PER ABILITA' SOCIALI PER BAMBINI CHE NON PARLANO
Pochi ricercatori hanno parlato per i bambini non verbali di coinvolgimento in sessioni con i loro pari , sebbene pochi abbiano documentato che cio' puo' essere fatto.
Jasper ( 1996 ) ha dimostrato che a un bambino non verbale con autismo potrebbe essere insegnato ad usare un dispositivo di comunicazione elettronica per iniziare una interazione con un coetaneo.
Anche se il bambino non ha linguaggio vocale funzionale , puo' ugualmente partecipare a alcune istruzioni sociali con i coetanei.
Ad esempio al bambino puo' essere insegnato a rispondere ai pari , per es. imitandoli o seguendo le loro istruzioni.
Alternativamente al bambino autistico non verbale possono essere insegnati diversi modi per iniziare una interazione con abilita' che non coinvolgano necessariamente il linguaggio, come dare un giocattolo al pari , dare un colpetto sulla spalla , indicare l'attivita' preferita o il gioco che si vuole fare.Inoltre puo' essere usato un sistema argomentativo -comunicativo come dipingere , sentence strips , sistemi elettronici . Se il bambino con autismo non usa un sistema argomentativo - comunicativo e' importante stabilire che il pari capisca il sistema. Per esempio il pari puo' non capire subito il disegno usato in una comunicazione per immagini trovando difficolta' a interpretare quel tipo di comunicazione.
AIUTO PER I COETANEI
Molte ricerche hanno dimostrato che i pari beneficiano di queste abilita' che devono essergli mostrate prima di intraprendere le sessioni
. CONDIVIDERE insegnare al pari a offrire giochi o attivita' al bambino con autismo ( Per es.il pari porge un gioco al bambino e gli dice - Ecco puoi giocare con la maccinina -
RICHIEDERE CONDIVISIONE insegnare al pari a richiedere qlc o a richiedere di fare a turno ( per es. dire -Posso giocare con la macchinina ? )
ORGANIZZARE IL GIOCO insegnare al pari a suggerire giochi o attivita' ( per es. dire al bambino con autismo - Giochiamo con le costruzioni - o - Tu sei il ladro e io il poliziotto- )
OFFRIRE AIUTO insegnare al pari ad offrire aiuto al bambino con autismo ( per es il pari osserva il bambino con autismo cercare di aprire il barattolo per le bolle senza riuscirci e gli dice - ti aiuto io ad aprirlo )
. RICHIEDERE AIUTO insegnare al pari a richiedere aiuto dal bambino con autismo ( il pari dice - aiutami a fare questo puzzle )
FARE I COMPLIMENTI insegnare al pari afare i complimenti al b. con autismo ( per es. i bambini disegnano insieme e poi il pari dice - mi piace il tuo disegno )
SCAMBIARSI MANIFESTAZIONI DI AFFETTO insegnare al pari ad essere affettuoso ( per es il pari tiene per mano il bambino mentre vanno a giocare con le costruzioni )
DARE INCORAGGIAMENTO AGLI ALTRI PARI se ci sono disponibili piu' pari insegnare ai pari ad aiutare gli altri b. tipici per iniziare una interazione ( per es. dire ad un altro b. tipico _ Chiedi a Billy se vuole giocare anche lui con le costruzioni )
Altri hanno documentato abilita' aggiuntive
PRETENDERE L'ATTENZIONE insegnare al pari a fare il nome del bambino o ad essere sicuro di avere la sua attenzione prima di dare un'istruzione ( per es il pari dice - Jhon , dammi la costruzione )
RISPONDERE ALL ' INIZIATIVA insegnare al pari a rispondere quando il b. con autismo prende un'iniziativa ( per es .quando il b. con autismo dice -Vuoi giocare a palla? - , il pari dice - si , ok - )
SALUTARE insegnare al pari a salutare il b. con autismo ( P.e. Ii pari dice - ciao Michele - )
FARE DOMANDE insegnare al pari a fare domande al b. con autismo sulle attivita' di gioco ( p.e. mentre giocano con le costruzioni , il pari dice al b. con autismo -Che cosa stai costruendo ? - )
OFFRIRE UNA SCELTA insegnare al pari ad offrire al b. con autismo una scelta di attivita' nella sessione di gioco ( p.e. il pari mostra due giochi e dice -Vuoi la palla rossa o la trottola verde ? - )
COMMENTARE LE ATTIVITA' insegnare al pari a commentare le attivita' di gioco ( p.e. mentre disegna con il b. con autismo il pari dice - sto facendo una casa - oppure - Mi piace dusegnare - )
NEGARE L ' ATTIVITA' PREFERITA FINCHE' IL BAMBINO NON FA UNA IMITAZIONE VERBALE insegnare al pari ad aspettare finche' il b. con autismo dice qlc per ottenere l'attivita' preferita ( p.e. il pari mostra un gioco e dice - Quale vuoi ? - ma aspetta a dare il gioco finche' il pari con autismo dice quello che vuole )
DARE ISTRUZIONI FACILI insegnare al pari a dare istruzioni con frasi semplici a cui sia facile rispondere ( p.e. il pari dice al b. con autismo - Metti l'uomo nel camion )
DIMOSTRARE LA RISPOSTA insegnare al pari a dimostrare l'azione per il b. con autismo ( p.e. nell'ex. sopra il pari mostra come mettere l'uomo nel camion )
AIUTARE FISICAMENTE insegnare al pari a guidare la mano del b. a compiere la risposta ( p.e. il pari prende la mano del b. con autismo e la mette sull'uomo per metterlo nel camion )
LODARE UN BUON COMPORTAMENTO insegnare al pari a pregare il b. per ottenere una socializzazione adeguata ( p.e. il pari dice al b. con autismo - Grazie per aver diviso il gioco con me - )
IGNORARE I COMPORTAMENTI DISTRUTTIVI insegnare al pari ad ignorare i comportamenti distruttivimostrati dal b. con autismo ( p.e. il b. con autismo sbatte il giocattolo e il pari continua l'attivita' di gioco )
INSISTERE FINCHE' NON SI OTTIENE LA RISPOSTA insegnare al pari ad essere insistente con il b. con autismo finche' lui non da una risposta ( p.e. il pari dice al b. con autismo -Dammi la palla - ; se il b. non risponde , il pari ripete l'istruzione e aiuta il b. a rispondere )
STRATEGIE PER INSEGNARE QUESTE ABILITA' AI PARI TIPICI
un numero di strategie sono state usate per insegnare queste abilita' ai pari:
INSEGNARE PRIMA durante la sessione di preteaching viene simulato l'insegnamento con l'adulto in modo che ilpari possa verificare la risposta prima con l'adulto e poi con il b. autistico.Lodi verbali o altri rinforzi si daranno per dimostrare la risposta con un adulto e poi con il b.
GIOCO DI RUOLO durante gli esercizi di gioco di ruolo del b. con autismo il pari usera' la risposta con l'adulto .Il gioco di ruolo continua finche' il pari e' capace di dimostrare la risposta con cura.
PROCEDURA DI RINFORZO generalmente nella sessione di training , le lodi verbali o l'accesso ad un rinforzo tangibile e' dato per dimostrare la risposta ( p.e. dopo che il b. condivide un gioco , l'adulto dice - Mi piace quando dividi i giochi con Billy ! )
USO DI AIUTO VISIVO disegni o fotografie possono essere usate nella sessione per illustrare speficici skills ( p.e. foto del b. che da un gioco ad un altro per dimostrare una risposta di condivisione ) .Questo aiuto visivo puo' essere usato in una sessione non strutturata e le attivita' di gioco con i pari servono come aiuto per il pari tipico per ricordare la risposta .
INFORMARE I PARI TIPICI SULL' AUTISMO
la decisione di parlare ai pari dei bisogni nell'imparare del bambino con autismo dovrebbe esserepresa in maniera personale basandosi sul profilo del bambino autistico , l'eta' del pari , e gli obiettivi della sessione di insegnamento .
Per esempio , i pari in eta' prescolare non hanno necessariamente bisogno di sapere che il b. ha l'autismo , ma puo' essere utile dirgli che il loro amico ha bisogno di un aiuto extra per imparare a giocare e come parlare .I pari coinvolti in sessioni di lavoro con bambini che hanno deficit severi nell'apprendimento e nei comportamenti hanno bisogno di piu' informazioni circa la natura dell'autismo per interagire con loro con successo.
D'altro canto , per una comprensione maggiore dei b. con autismo , dire ai bambini tipici che il loro compagno ha l'autismo potrebbe stigmatizzare il b. autistico e ridurre la sua partecipazione alle attivita' dei pari tipici.
ESEMPIO DEL PRIMO ESERCIZIO

ESERCIZIO NUMERO 1
LOOK AT PEER WHEN INSTRUSTED BY ADULT
GUARDARE IL PARI QUANDO LO RICHIEDE L'ADULTO

PROCEDURA

Sedere il bambino e il pari di fronte . Presentare l'istruzione " Guarda ...( nome del pari ) " es. Jill....." GUARDA JILL "
Aiutare il bambino a guardare il pari con gesti ( per es. indicando il pari ) o guidando il bambino ( girando gentilmente il viso del b. nella direzione del pari )
Quando la risposta e' dimostrata , dare un rinforzo tangibile ( per es qlc da mangiare o un gioco preferito ) e una lode ( Bravo , hai guardato Jill )
Diminuire l'aiuto nelle volte successive cercando di ottenere la risposta dimostrando con sempre minor intervento .Cambiare sempre rinforzo . .
Successivamente , rinforzare solo la risposta corretta ottenuta senza aiuto.Cambiare la posizione del b. e del pari durante l'esercizio ( per es. far sedere il pari vicino al bambino invece che di fronte ) Appena il bambino trova il principio o guarda semplicemente nella direzione del pari , cambiare il principio per ottenere un contatto oculare con il pari.

PREREQUISITI CONSIGLIATI

Il bambino stabilisce un contatto oculare con un adulto quando gli e' richiesto , segue semplici istruzioni , , risponde all'aiuto gestuale o fisico.

CONSIGLI SULL' AIUTO

Indicare il pari o girare il bambino verso il pari

SPECIFICHE ISTRUZIONI PER IL PARI
Dire al pari che il bambino deve esercitarsi a guardarlo .Lodarlo e dare un tangibile rinforzo al pari per essere seduto bene e per aspettare . Incoraggiare il pari a lodare e dare un tangibile rinforzo al bambino quando lo guardera'

 

Gli obiettivi all'istruzione " GUARDA JILL " sono quattro
1 Il b. guarda in direzione del pari mentre e' seduto di fronte a lui
2 Il b. guarda in direzione del pari con il pari seduto in vari posti
3 IL b. guarda in direzione del pari con il pari occupato in varie attivita'
4 Il b ha un contatto oculare con il pari

SUGGERIMENTI UTILI
Puo' essere difficile determinare se il b. con autismo sta avendo un contatto oculare con il pari. Sara' utile insegnare prima al pari a discriminare il contatto oculare dal non - contatto.Il pari deve sapere distinguere se il bambino lo sta guardando o meno ..Se necessario il pari deve aiutare ad ottenere il contatto oculare mettendo un gioco preferito del b. al livello dei propri occhi quando l'adulto glielo suggerisce. Il pari deve poi premiare il b. con il gioco preferito o con cibo quando il bambino lo guarda

 

FACCIO UN ELENCO DEI SUCCESSIVI ESERCIZI del programma iniziale ( beginning program)....

2 Stabilire un contatto oculare quando il pari lo chiama per nome
3 saluti reciproci
4 salutare per primo
5 imitare le azioni dei pari
6imitare le azioni dei pari su istruzione di un adulto
7 imitare la verbalizzazione dei pari
8 seguireistruzioni presentate dai pari
9 seguire istruzioni per giocare con i pari
10 fare a turno con un giocattolo o in una attivita'
11 rispondere a domande sociali fatte da un pari
12 farsi reciproche domande sociali
13 fare per primo domande sociali
14 seguire un gioco iniziato dal pari
15 fare commenti reciproci su un oggetto
16 darsi reciproche informazioni sociali
17 iniziare un gioco
18 descrivere un gioco al pari
19 richiedere il gioco preferito
20 dare al pari cio' che lui chiede
21 fare cio' che il pari chiede
22fare dei giochi con il pari