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Autismo ed inquinamento: Il legame vitale Print E-mail

Martedì 02 Maggio il The Times di Londra ha pubblicato l'articolo che si può leggere online al link

http://www.timesonline.co.uk/article/0,,8123-2160195,00.html

Questa la traduzione di un nostro lister che vive in Inghilterra e che ce l'ha segnalato.

Da: TheTimes, London 02/05/06

Il numero di bambini con autismo è drammaticamente aumentato negli ultimi anni. In un nuovo libro, Richard Lathe sostiene che l'inquinamento e cause ambientali potrebbero essere la causa.

All'età di tre anni, James incomincia a regredire. " Ripeteva solo [alla pappagallo] e tutto ciò che faceva era correre senza badare a nessuno", dice suo padre Chris. La diagnosi leggeva 'Autismoclassico grave'. Il sistema sanitario nazionale non da alcuna indicazione sul possible trattamento, così I disperati genitori fanno ricerche in proprio, utilizzano I loro risparmi e cominciano a fare qualunque cosa possa essere utile.
Mettono James in dieta senza glutine e caseina e supplementi nutrizionali. " C'è stato un immediato miglioramento nella concentrazione", dice suo padre, che ha reso la terapia comportamentale più efficace. Si scoprono alti livelli di certe sostanze, le porfirine, stanti ad indicare un alto livello di mercurio nel suo corpo. Il mercurio sta ora essendo lentamente rimosso. A 18 mesi dalla diagnosi, James è ancora un bambino autistico ma, dice suo padre, "il suo I.Q [quoziente di intelligenza] è cresciuto da 82 a 120, il suo 'punteggio di autismo' è notevolmente sceso, e possiamo di nuovo sedere e leggere un libro insieme".

Migliaia di genitori come Chris, sfiduciati dai trattamenti ufficiali per i loro bambini autistici ( o dalla mancanza di essi), si rivolgono ad interventi biomedici, ritenuti capaci di trattare le cause fisiologiche alla base dei problemi comportamentali dei bambini.Questi interventi non sono scientificamente comprovati, e molti esperti rimangono scettici. Esiste, tuttavia, un crescente corpus di ricerche e di prove empiriche che verranno raccolte, insieme all' esposizione della teoria che le sostiene, in un libro di prossima uscita, ' Autismo, il cervello e l'ambiente' di Richard Lathe.
Uno dei massimi esperti di autismo del paese, il professor Simon Baron-Cohen, professore di psicopatologia dello sviluppo all'Universita' di Cambridge, descrive Lathe come un "eccellente scienziato" ed il suo libro come ".. una magistrale rassegna della scienza sull'autismo". Lathe ritiene che i genitori come Chris non solo abbiano ragione, ma che alcuni di questi trattamenti possano andare dritti al cuore delle cause 'ambientali' dell'autismo.
Il numero di soggetti - particolarmente nella prima infanzia - che soffrono di disordini riconducibili allo spettro autistico (ASD) e' drammaticamente cresciuto negli ultimi due decenni. Prima, ASD si poteva riscontrare in poche unità per ogni 10.000; ora riguarda fino all'1% della popolazione. Parte dell'incremento è certamente dovuto ad un'allargamento della definizione e ad un incremento delle diagnosi, ma alcuni esperti sono convinti che si sia verificata una crescita reale. Lathe e' uno fra questi, e ritiene che ciò sia in parte dovuto ad un incremento dei contaminanti ambientali come pesticidi, PSBs dalle plastiche, e in particolare metalli pesanti come mercurio e piombo, due note neurotossine.
Lathe non suggerisce che l'inquinamento ambientale sia l'unica causa dell'autismo. E' ora risaputo che I geni giocano un ruolo di grande importanza in questa condizione; ma la sola spiegazione genetica non e' cosi 'lineare'. Non èstato identificato - ne ci si aspetta che lo sarà - un 'gene dell'autismo'. Una tendenza autistica si può riscontrare nelle famiglie, ma ci sono coppie di gemelli identici dove uno dei soggetti è autistico, e l'altro no. Il corredo genetico puo' predisporre all'autismo, ma, nella maggioranza dei casi, per attivare lo sviluppo di sintomi autistici ci vuole un qualcosa in piu', qualcosa che proviene dall'ambiente.

Sir Michael Rutter, professore di Psicopatologia dello Sviluppo al King's College di Londra, un'autorità in materia, dice che il tempo di quando si dava la colpa dell'autismo a cattivi genitori e' finito da un pezzo, e che "E' piu' probabile che questi fattori ambientali siano fisiologici piuttosto che psicologici".
Sono state formulate molte ipotesi sulle cause: dieta, complicazioni della gravidanza o della nascita, vaccini. Al momento tutte sono investigate dallo "Studio Longitudinale Avon su Genitori e Bambini all'Università di Bristol.
Per sostenere che l'inquinamento possa essere un fattore di concausa, Lathe segnala ricerche che mostrano come l'autismo sia più prevalente nelle città pittosto che in aree extraurbane, e sottolinea che non vi è nulla nel suo libro che contraddica la ricerca genetica. " Ho intenzione di mostrare come genetica e fattori ambientali potrebbero unirsi", dice l'autore.

Lathe sostiene che molti casi di autismo potrebbero essere causati da una certa fragilità genetica nella biochimica del corpo che lo rende più vulnerabile a certi inquinanti. Cosi', quando il soggetto è esposto a tossine ( anche a livelli normalmente innocui per la maggior parte della popolazione), il suo corpo non riesce a sopportarne l'azione. Se l'esposizione avviene durante un vulnerabile stadio dello sviluppo ( fetale, neonatale o in momenti cruciali dello sviluppo del cervello), le tossine possono causare danni ad aree-chiave del cervello.
" Soggetti autistici presentano una varieta' di disfunzioni fisiologiche come sbilancio ormonale, problemi inestinali e deficienza immunitarie in aggiunta alle loro difficoltà cognitive e psicologiche. I Professionisti [medici, n.d.t.] hanno spesso scelto di ignorare questo, aggiunge, preferendo esaminare il fattore fisiologico e quello psicologico separatamente. Ma, riporta Lathe, "recenti evidenze smentiscono questo".
E' accertato che l'esposizione a certe tossine puo' causare danni cerebrali e che il danno cerebrale ( in particolare del sistema limbico) può portare a sintomi autistici. Inoltre, l'area limbica del cervello è nota non solo per influenzare emozioni e comportamento, ma gioca un ruolo preponderante nel regolare la fisiologia del corpo. Cosi, il danno cerebrale iniziale può progredire e causare ulteriori problemi fisiologici, che a loro volta possono causare ulteriori problemi cerebrali, e cosi via, in un circolo vizioso. Può l'intervento biomedico rompere questo circolo e migliorare se non revertire il danno? A differenza di quasi tutto il cervello, l'area limbica ha una qualche capacita' di riparare se stessa, dice Lathe. "Cosi', e' possibile un certo grado di recupero se il problema specifico viene identificato e trattato... il più presto possible". Pur notando che allo stato non vi sono prove conclusive in favore del trattamento biomedico per l'autismo, il Professor Rutter sostiene che il trattamento biomedico funziona in altre patologie. Per esempio, la Phenilketonuria (PKU) è una deficienza enzimatica ereditaria che - se trascurata - causa danno cerebrale (a volte producendo sintomi autistici). "La PKU ha cause genetiche ma è quasi totalmente curata da un cambio nella dieta".
C'è una stretta connessione neurologica tra l'intestino ed il cervello, e una ricerca effettuata da Research Autism ha scoperto che il 60% delle famiglie con un bambino/a autistico/a seguono la dieta senza glutine e caseina.
"Conosco molti di questi bambini che sono migliorati moltissimo, dice Richard Mills,
direttore di Research Autism. " Conosco anche molti altri per I quali la dieta non ha fatto alcuna differenza".
Questo potrebbe essere perche' l'autismo non e' una [condizione a causa unica].
E' definito da una rassegna di comportamenti che possono avere molteplici cause.
Ciò spiegherebbe anche perchè la ricerca sull'autismo produce risultati contraddittori. Gli esperti sono d'accordo sul fatto che è di cruciale importanza trovare modi di distinguere tra sottogruppi di autismo, cosicchè la ricerca e la terapia possano essere meglio indirizzate.
Lathe non ha molti dubbi sul fatto che interventi personalizzati possono aiutare I bambini come James. Inoltre, egli dice, se potessimo ridurre le tossine nel nostro ambiente, potremmo abbassare il numero di casi non solo di autismo, ma anche di Alzheimer ( per i quali esiste crescente evidenza di un legame con I metalli pesanti), schizofrenia, ADHD, e forse persino il molto nominato 'cattivo comportamento' nelle scuole.

Autism, Brain and Environment by Richard Lathe (Jessica Kingsley, £15.99)

Cosa possono fare I genitori di bambini autistici

§ Ridurre al massimo l'esposizione dei bambini a fattori inquinanti e tossici. Livelli di questi fattori innocui per il bambino della porta accanto potrebbero comunque essere dannosi per il bambino autistico.
§ Filtrare l'acqua del rubinetto con un filtro a carbone attivo per rimuovere le sostanze inquinanti.
§ Mangiare organico [biologico];
§ Cercare di evitare l'assunzione di metalli. Limitare il pesce, che puo' contenere alti livelli di metalli pesanti - in particolare pesce spada e tonno (ma attenzione all'impatto sulla nutrizione);
§ Tenere d'occhio la salute dei vostri bambini, specialmente se lui o lei non possono comunicare efficacemente. Dolori non riconosciuti possono portare a problemi estremi che possono essere connessi all'autismo;
§ Siate consapevoli che il vostro bambino/a può avere problemi gastrointestinali come diarrea, costipazione, dolori. Se è così trattate il bambino/a. Anormalità del tratto gastrointestinale possono giocare un ruolo causale ( attraverso la connessione biochimica con il cervello);
§ Cercare di limitare gli stress sociali e psicologici: le tossine liberate con lo stress possono cagionare danni all'area limbica;
§ La dieta senza glutine e caseina può aiutare ( ancora, attenzione a mantenere una buona nutrizione generale)
§ Prendere in considerazione supplementi nutrizionali, come acido follico, selenio, vitamina B, C, etc;
§ Incoraggiare il riciclo dei rifiuti. La discarica di elettrodomestici e altri tipi di rifuiti contribuisce all'avvelenamento delle falde acquifere;
§ Se viene scoperto che il vostro bambino presenta livelli eccessivi di metalli pesanti considerare la chelazione ( la rimozione dei metallic dal corpo legandoli ad altre sostanza chimiche), ma fatela solo quando vi sia prova affidabile che è necessaria, e sotto un appropriata supervisione.