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In Piemonte ai genitori la scelta di vaccinare i figli Stampa E-mail

Dal sito dell'ANSA

TORINO - 26-05-06

In Piemonte cade la distinzione tra vaccinazioni obbligatorie e non, ma un lungo elenco di 'prioritarie' sarà sottoposto all' attenzione dei genitori che, alla fine, avranno l' ultima parola se vaccinare o meno il figlio, senza temere alcuna multa o denuncia al tribunale. Il responsabile della Sanità Pubblica, Vittorio Demicheli, trova però impreciso e riduttivo parlare di abolizione dell' obbligatorietà, in merito a quanto anticipato oggi su La Stampa.

"Noi la legge - spiega - non l' abbiamo cambiata. Semplicemente è una legge disattesa e inefficacie. L' unica strada percorribile è l' adesione consapevole dei cittadini al piano di vaccinazione". E di piano si tratta perché la Regione Piemonte prevede proprio una campagna di sensibilizzazione per convincere della bontà delle vaccinazioni,senza peraltro nascondere eventuali rischi collaterali, mettendo a disposizione un servizio completamente gratuito. "E' ormai anacronistico - dice ancora Demicheli - parlare di obbligatorie e di facoltative, quasi come se attrezzarsi contro la poliomelite, ormai di fatto debellata, fosse più importante che prevenire il morbillo che, invece, può essere causa di morte. Parlare di 'prioritarie' servirà a formare un' altra mentalità". Le 'prioritarie' indicate dal piano regionale sono quelle contro: difterite, tetano, poliomelite, epatite B, morbillo, parotite, rosolia, pertosse, haemophilus B. A queste si aggiungono altre specifiche, per esempio, per i bambini che viaggiamo e, quindi, hanno maggiori possibilità di contrarre malattie quali la febbre gialla o tifoide. le prime sono totalmente gratis, le altre a basso costo.

"Già dal 2000 - aggiunge il direttore della Sanità Pubblica - il Tribunale per i minorenni ci aveva dato indicazione di segnalare i genitori inadempienti soltanto nel caso che le mancate vaccinazioni nascondessero situazioni di degrado, di trascuratezza. Inoltre da noi in Piemonte la copertura vaccinale è del 95% per i bambini piccoli, dell' 85%, ad esempio, per il morbillo. Una copertura tale che l' esigua minoranza di genitori che rifiuta le vaccinazioni, non pregiudica né la salute dei propri figli né quella degli altri". La Regione, comunque, si mobilita perché si diffonda la cultura della prevenzione e, quindi, dei vaccini. Le famiglie saranno contattate casa per casa dagli operatori sanitari che illustreranno caratteristiche e vantaggi.