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Commissione Tecnica emiliana, un commento dal nostro forum Print E-mail

Per poter valutare esattamente la rimborsabilità del metodo ABA su richiesta di alcuni genitori, la Regione Emilia Romagna ha istituito nel Marzo 2006, presso la Direzione generale sanità e politiche sociali, una Commissione costituita da esperti dei vari settori coinvolti (sanità, scuola, formazione, servizi sociali) presieduta dal Dott. Franco Nardocci, presidente del SINPIA. Tale commissione doveva stabilire se l'ABA ha le caratteristiche che lo rendano rimborsabile e se dovrà essere acquisito tra i trattamenti garantiti dal servizio sanitario pubblico. Il Servizio Sanitario Regionale si è impegnato ad adeguare i propri comportamenti alle determinazioni che seguiranno tali lavori. La Commissione Tecnica regionale alla fine del mese di Giugno 2006 ha concluso i propri lavori depositando presso il Servizio Salute Mentale la relazione conclusiva.

Di seguito i commenti di un genitore nel nostro forum che desideriamo portare a conoscenza anche dei non iscritti:

 

Qualche riflessione sulle parole della Commissione Tecnica emiliana, nella speranza che presto l'intero documento diventi pubblico, come promesso nella riunione con i genitori del maggio scorso....

Innanzitutto credo sia il primo "documento tecnico" condotto da una Istituzione regionale e, per questo, è di fondamentale importanza non solo per l'Emilia: il documento politico in merito che presto arriverà non dovrebbe modificarne i contenuti tecnici (non essendo i politici degli specialisti in autismo e non potendo quindi dare indicazioni terapeutiche) ma dovrebbe tradurli concretamente in politica sanitaria.

La prima cosa importante è che viene ricinosciuta l'efficacia terapeutica dell'ABA (proprio ABA, le 3 magiche letterine, e non altro): "sarebbe opportuno inserire gli approcci ABA nel bagaglio scientifico dei servizi regionali...", scrivono.

La seconda è che si riconosce la dimensione ancora sperimentale del TEACCH ( a differenza dell'ABA che è stata scientificamente validata, differenza abissale in termini terapeutici!!!) con queste parole: "( il TEACCH) è privo di dati oggettivi della propria efficacia, poiché le ricerche esistenti sono state condotte dagli stessi studiosi che hanno sviluppato e applicato il programma, piuttosto che da ricercatori indipendenti; inoltre si basano essenzialmente sui dati di soddisfazione dei familiari e degli operatori". E adesso, che si fa????

La terza riflessione è sull'ABA "modello emiliano" che si propone e che non esiste da nessuna parte nella letteratara internazionale: "si auspica un intervento ABA della durata di 10 ore ... c'è un accordo generale sulla necessità di un intervento intensivo, ma non ci sono affatto prove che 40 ore siano meglio di 20." Chissà dove si sono documentati, dato che mancano tutti i riferimenti bibliografici e che pure l'ultimo recentissimo studio (di Howard Cohen, da giorni su GCA), pubblicato da una rivista internazionale assolutamente qualificata, dice l'esatto contrario...; un ultimo spunto infine sui supposti "danni" dei supervisor stranieri "rovinafamiglieemiliane" perchè: "..ignorano e trascurano i valori di riferimento della cultura del nostro paese,.. e tendono a non prendersi cura dei problemi cognitivi ed emozionali dei genitori .." Provate a parlarne con i vostri supervisor stranieri, giusto per curiosità, per sentire il loro parere...io non posso farlo dato che la mia supervisor si prende da anni enorme cura dei miei problemi cognitivi ed emozionali essendo...italianissima