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Da trasferire il preside accusato di aver picchiato un disabile Print E-mail

Il padre del ragazzo scrive al Ministero: «Il provvedimento è arrivato tardi»

 

Castelfranco - L’Ufficio Scolastico Regionale ha deciso di trasferire il preside della scuola media castellana che secondo le accuse avrebbe picchiato un ragazzino autistico. Intanto il padre dall’adolescente scrive al Ministero per far presente il suo disaccordo rispetto al modo in cui è stata affrontata la vicenda dalle istituzioni: secondo il genitore il provvedimento sarebbe dovuto arrivare prima.

Il fatto risalirebbe allo scorso anno. «Ora, a distanza di ben otto mesi – afferma il padre del ragazzino in un comunicato diffuso dal suo legale, l’avvocato Luciano Gazzola -, dopo la relazione depositata in data 18 febbraio 2008 dal Dirigente Tecnico Gian Antonio Lucca, quando oramai l’anno scolastico volge al termine e dopo altri solleciti, è giunta la lettera dal Direttore Generale dott.ssa Carmela Palumbo con cui quest’ultima comunica di aver ritenuto di valutare l’adozione della misura de “l’affidamento del preside a partire dal prossimo anno scolastico per un triennio, di un incarico dirigenziale presso altra istituzione scolastica, in applicazione del principio di rotazione degli incarichi”».

Quindi sarà trasferito, ma secondo il papà del ragazzo è troppo tardi. «Pertanto – continua la nota -, come ho temuto fin dall’inizio, si è cercato di “insabbiare” il caso e di attendere, come in effetti si è fatto, la conclusione dell’anno scolastico, prendendo un provvedimento, quindi confermando che qualcosa è accaduto, che fa, però, sembrare che nulla di importante sia successo».

«Il modo in cui si è svolta la vicenda – aggiunge il genitore – mi ha profondamente turbato ed ha creato in me un forte senso di sfiducia nei confronti delle istituzioni, che non hanno ritenuto di rispondere né a me né ad altri ventidue genitori di alunni della scuola, se non dopo essere stati messi allo scoperto dai mass media e nemmeno è stato concesso l’incontro da me richiesto».

«Da parte mia, oramai – conclude –, non posso che attendere fiducioso l’esito delle indagini penali tuttora in corso augurandomi che quantomeno il Ministero della Pubblica Istruzione voglia intervenire per fare chiarezza sulla vicenda».

Ecco perché scrivere al ministro: «Questa lettera – recita lo scritto inviato al Ministero - non costituisce tanto un atto d’accusa nei confronti del preside. Si attendono, infatti, fiduciosi le decisioni dell’autorità penale investita del caso. Costituisce, invece, un atto d’accusa nei confronti dell’operato dei funzionari preposti che non hanno fornito nessuna chiara ed adeguata risposta».
MC
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Via il preside dalla scuola del ragazzo autistico picchiato
 
Consegnata ai genitori del ragazzino autistico la relazione conclusiva dell’indagine commissionata dopo la denuncia dell’aggressione a scuola

L’ispettore ministeriale: via il preside

Alessia De Marchi
«Credito e prestigio del dirigente compromessi dalla vicenda del disabile»
 
CASTELFRANCO. Via il preside dalla scuola. L’invito arriva dall’ispettore ministeriale, spedito dall’Ufficio Scolastico Regionale nella media della Castellana, frequentata dal ragazzino autistico che, stando alla versione della famiglia, sarebbe stato picchiato dal dirigente. Ed è contenuto nelle conclusioni finali della relazione dell’inviato: tredici pagine dattiloscritte, fitte fitte di testimonianze raccolte dopo il fatto. «Il credito e il prestigio del preside - osserva l’ispettore - sono stati in parte compromessi da questa vicenda». Meglio, dunque, prospettare un trasferimento del dirigente per il prossimo anno scolastico.
La relazione è arrivata nei giorni scorsi all’avvocato Luciano Gazzola, il legale a cui si è affidata la famiglia dell’allievo disabile. «Da sei mesi - sottolinea il papà del ragazzino - chiediamo di conoscere le conclusioni dell’indagine ispettiva, attivata dall’Ufficio Scolastico Regionale il 25 ottobre scorso, due settimane dopo l’aggressione subita da mio figlio nel corridoio della scuola». L’ispettore ha sentito insegnanti, allievi, bidelli,.., una quindicina di persone che ha dato la propria versione di quanto accaduto il 10 ottobre nella media, qualcuno con più precisione e libertà, altri con una certa reticenza. «Ci sono anche lavoratori precari», li scusa il papà del disabile. L’ispettore ha ricostruito con chiarezza quanto avvenuto in classe: il ragazzino avrebbe cercato di dare un bacio all’insegnante di sostegno, colpendola involontariamente all’occhio. Quindi la crisi, le urla del tredicenne e la sua corsa disordinata su e giù, nel corridoio. Da questo momento la ricostruzione dei fatti risulta più difficile per l’inviato regionale: reticenti le testimonianze. L’incaricato della direzione veneta, alla luce di quanto raccolto, consiglia, comunque, l’allontanamento del preside a partire dall’anno scolastico 2008-2009 ovvero da settembre. «L’esito dell’indagine ci è favorevole», commenta l’avvocato Gazzola che oggi pomeriggio si incontrerà con il papà del ragazzino per decidere il da farsi. Intanto arriva una prima risposta positiva alla lettera aperta con cui il padre del ragazzo ha chiesto un confronto schietto sulla vicenda a preside, dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale e Provveditorato di Treviso. «Mi pare una proposta saggia - ammette Maria Giuliana Bigardi, dirigente provinciale dell’Ufficio Scuola - Appena tornerò da una trasferta a Roma, programmata per lavoro, mi sentirò con il papà dell’allievo per fissare un appuntamento. Il dialogo è il modo migliore per affrontare il problema e trovare insieme una soluzione».
(17 aprile 2008)
 
Fonte L'Espresso