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Barbania, aggiornamento positivo (ma non molliamo......) Stampa E-mail
BARBANIA (TORINO)
Dopo tre settimane di assenza il piccolo Marco, il bambino autistico di Barbania, oggi tornerà a scuola, tra i suoi compagni di classe.

Con una sospensiva il Tar ha revocato in via cautelativa un'ordinanza (emessa il 18 marzo e diventata operativa il 27 dello stesso mese) del sindaco del piccolo comune del Canavese, Giovanni Drovetti, che vietava al padre del bambino di transitare lungo via Caudana e parcheggiare l'auto davanti alla scuola per l'incolumità degli altri alunni. L'ordinanza ha cancellato le strisce gialle sulle quali poteva sostare la macchina dei genitori di Marco, che entrava direttamente nell'istituto. Un percorso sempre uguale, senza sconvolgimenti, come previsto da chi lo ha in cura. Nonostante fosse considerato un privilegio da alcuni genitori, le cose sono andate avanti fino a qualche settimana fa, una delle mamme ha raccontato di essere stata toccata dallo specchietto dell’auto del padre di Marco.

A questo punto è scattata, immediata, l’ordinanza del sindaco, sospesa dal Tar fino al prossimo mercoledì 23 aprile quando è stata fissata l'udienza in camera di consiglio tra le parti, la famiglia dell'alunno, il Comune di Barbania e l'istituto statale comprensivo di Corio.

«Sono quasi sollevato che il Tar abbia scelto la sospensiva di alcuni giorni, anche perché quella emessa era un'ordinanza che poteva sembrare impopolare, ma era necessaria per tutelare gli altri scolari e chi li accompagna a scuola al mattino», spiega il sindaco di Barbania, Drovetti, che aveva proposto alla famiglia dello scolaro, senza successo, l'uso dello scuolabus per andare a prendere il bambino fino a casa con un insegnante di sostegno o che il padre parcheggiasse in una piazzola a 80 metri dalla scuola. «Aspettiamo l'udienza. durante la quale cercheremo dei punti di accordo. Dobbiamo necessariamente far convivere sia i diritti di Marco che le esigenze degli altri utenti dell'istituto», chiude il sindaco.
GIANNI GIACOMINO

 

Fonte: la Stampa