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Prepensionamento per i genitori dei disabili gravi? Print E-mail

 

Il prepensionamento per i genitori dei disabili gravi? Necessario, secondo le associazioni

 

Assistere un figlio con handicap grave per tutto il giorno e poi andare a lavorare è molto faticoso. I pareri di Aism, Sfida e del Coordinamento nazionale genitori disabili gravi e gravissimi

ROMA - Le associazioni che si occupano di disabilità sostengono al proposta di legge alla Camera e il disegno di legge al Senato per il prepensionamento dei genitori dei disabili gravi e gravissimi. "Noi ci aspettiamo che questa legge passi, perché ci sentiamo in dovere di sostenere l'obiettivo- dice Rita Cacciarelli, vicepresidente dell'Aism, associazione italiana sclerosi multipla.- Tutti dobbiamo sostenerla, noi delle associazioni e le famiglie dei disabili. Perché da soli non si fa niente. Questa è la regola base dell'associazionismo. Oltre al diritto al prepensionamento, alle famiglie dei disabili gravi e gravissimi spetta una maggior assistenza domiciliare. Perché le famiglie hanno bisogno di essere aiutate e non penalizzate." Irene Barbieri, volontaria dell'Aism, sottolinea che "ci vuole meno burocrazia nelle pratiche qualora una persona sia interessata a richiedere assistenza domiciliare o altro, evitando quelle lungaggini che sono inevitabili per ora."

Anche Simona Bellini, rappresentante del Coordinamento nazionale dei genitori gravi e gravissimi dice che il disegno e la proposta di legge sono molto importanti e che devono viaggiare contemporaneamente. Per noi è importante il riconoscimento del lavoro usurante perché è difficile occuparsi 24 ore su 24 di un disabile grave e poi anche andare a lavorare. Per noi il lavoro diventa secondario, eliminabile.- continua Bellini- Ma allo stesso tempo dobbiamo stare attenti a unire le forze e i servizi perché collaborino. L'assistenza domiciliare, ad esempio, non è un servizio uguale in tutta Italia. Ci sono esperienze diverse in base ai luoghi. Purtroppo, o per fortuna, lì dove c'è un'attività di tipo sociale importante il riferimento è sempre la persona, quindi il successo del servizio è legato a chi eroga il servizio. La legge sul prepensionamento è importante per i familiari dei disabili, per restituire loro un po' di vita, per recuperare spazi di vita."

"E' da parecchio- spiega Dino di Tullio, vicepresidente di Sfida, il sindacato delle famiglie dei disabili- che si parla del prepensionamento. E' dal 2000. Avere un figlio o un parente disabile in casa è un problema. Noi siamo famiglie handicappate, noi chiediamo il riconoscimento della famiglia disabile. Quando c'è un ragazzo disabile soprattutto nelle periferie o nei piccoli paesi i disagi sono molti. Ad esempio, per permettere al figlio di seguire attività di evasione i genitori sono costretti a rivolgersi ai comuni limitrofi. Per questo motivo è importante il prepensionamento. Quando si arriva a una certa età i figli devono anche andare all'università e ci sono altre fatiche. Anche accompagnare un figlio in bagno può essere una fatica. La legge 626 dice che nessun operaio può sollevare un peso maggiore di 25 chili. Mio figlio ha 15 anni e pesa 60 chili. Io conosco molti genitori che hanno l'ernia a causa del sollevamento pesi dei propri figli, che non facendo movimento sono sempre più pesanti.

Quindi il prepensionamento è il minimo che si possa fare, altrimenti che civiltà è la nostra? Anche perché bisogna ricordare che il servizio di assistenza a volte viene affidato a cooperative che hanno personale non formato adeguatamente. Noi di Sfida siamo per l'importanza della famiglia. Secondo noi bisogna dare la possibilità alla famiglia di scegliere tra l'indennità di accompagnamento, che deve essere tale da poter permettere di pagare lo stipendio a una badante. Ieri mi ha chiamato un amico che ha la figlia in coma vigile. Ora è peggiorata ed è in coma profondo. Le posso dire che loro hanno solo due ore settimanali di sostegno. La moglie era una stilista di abiti da sposa. Al di là di questa legge, è importante aiutare le famiglie, informare. Le persone che stanno peggio di tutti sono quelle che non sono consapevoli dei loro diritti, che magari vivono nei piccoli centri. Ci sono delle persone che non sanno nemmeno compilare il modello per l'esenzione del bollo auto."

Silvia Asteriti, del comitato del Lazio dei genitori dei disabili gravi e gravissimi sottolinea che "questa richiesta non è per tutti i disabili, ma solo per quelli che non riescono a svolgere da soli le attività quotidiane e che quindi hanno bisogno dell'assistenza dei familiari, che seguendoli si affaticano come chi fa lavori usuranti. Nessuno sa seguire un disabile grave come un familiare stretto e quindi noi chiediamo che questo sia possibile." (Stefania Prandi)

(15 febbraio 2007)

tratto da Image

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