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I genitori di Reggio al Consiglio Comunale Stampa E-mail

Pubblichiamo l'intervento della Dr. Elisabetta Pavarini, nostro membro e madre di una bambina con autismo, tenuto al Consiglio Comunale di Reggio svoltosi ieri, 13 novembre 2007.

 

L’autismo è una gravissima patologia infantile la cui incidenza è attualmente  di 1 ogni 160 nuovi nati  secondo i dati forniti dalla CDC (Centers for Disease Control) americana 2007.Questo quadro configura una malattia ad elevatissimo impatto sociale.

La Società Italiana di Neuropsichiatria Infantile definisce l’autismo come “una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo biologicamente determinato, con esordio nei primi tre anni di vita. Le aree prevalentemente interessate sono quelle relative all’interazione sociale reciproca, all’abilità di comunicare idee e sentimenti e alla capacità di stabilire relazioni con gli altri (Baird et al., 2003; Berney, 2000; Szatmari, 2003)”

 

Le terapie attualmente disponibili possono considerarsi divise in due correnti: quelle  ufficiali e quelle  ufficiose.

 

“TERAPIE UFFICIALI”

 

Terapia comportamentale

 

In Emilia Romagna  vige   il  Sistema Curante” basato sul metodo comportamentale TEACCH:  il Servizio di Neuropsichiatria Infantile di Reggio Emilia ne   offre  due ore settimanali per ogni paziente, nonostante l’Azienda Sanitaria Regionale   indichi nel  Dossier 103/2004 Assistenza alle Persone affette da disturbi dello spettro autistico   la necessità di un programma comportamentale che “non sia inferiore alle 20 ore settimanali in accordo con il Consensual Pannel dello Stato di New York - New York State Department of Health -  e sulla base di forti evidenze scientifiche” (pag.9, pag.30)”. E’ utile   precisare inoltre che il TEACCH da un punto di vista scientifico è stato recentemente  delegittimato dagli esperti stessi della neuropsichiatria emiliana che negli Atti della Commissione tecnica regionale in materia di autismo  del 2006 lo definiscono  come  ”… privo di dati oggettivi della propria efficacia, poiché le ricerche esistenti sono state condotte dagli stessi studiosi che hanno sviluppato  e applicato il programma, piuttosto che da ricercatori indipendenti; inoltre si basano essenzialmente sui dati di soddisfazione dei familiari e degli operatori” (pag.8).

 

Terapia medica

 

Relativamente alla terapia medica l’autismo è tuttora considerato un   disturbo di esclusiva pertinenza psichiatrica  e come tale curato esclusivamente con terapia farmacologica sintomatica basata su psicofarmaci  di cui occorre prendere seriamente in considerazione i pesantissimi effetti collaterali. Le Linee guida della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e Dell’Adolescenza (In allegato,  pag.70-72) affermano che “Non avendosi ancora dati sufficienti sui trattamenti prolungati in età evolutiva l’indicazione all’utilizzo del farmaco è quella di impiegarlo all’interno di cicli ben definitiil farmaco deve essere inserito in un contesto terapeutico globale e le sue finalità, come anche gli eventuali effetti collaterali devono essere spiegati chiaramente ai genitori (consenso informato)…Al momento non c’è un farmaco che si sia dimostrato efficace in tutti i casi di autismo e resta ancora da provare la reale incidenza del trattamento farmacologico sulla storia naturale del disturbo autistico”.

Per completezza di informazione riportiamo qui di seguito i principali effetti collaterali degli psicofarmaci elencati (tutti in allegato): “neurolettici tradizionali: sedazione, irritabilità, manifestazioni diatoniche o parkinsoniane e, a più lungo termine acatisia  (sensazione di irrequietezza motoria o un’incapacità a rimanere fermi. Questo stato soggettivo provoca spesso movimenti ripetuti. Le manifestazioni tipiche sono lo strofinare e il colpire ripetutamente parti del corpo, incrociare e sciogliere le braccia e le gambe, togliersi peli immaginari dai vestiti, camminare, battere il passo, altalenare con le gambe, sbadigliare, brontolare o gridare), discinesia extrapiramidali; Neurolettici atipici: effetti extrapiramidali, aumento di peso. SSRI : aumento dell’ansia, dell’irritabilità,  dei disturbi comportamentali; Clorimipramina: può indurre convulsioni oltre che ansia e irritabilità.

 

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“TERAPIE UFFICIOSE”

 

 Utilizziamo questo termine per indicare terapie che, nonostante una indiscutibile base  scientifica, non sono attualmente riconosciute dal Sistema Sanitario e sono state introdotte e diffuse capillarmente sul territorio nazionale dai genitori, tramite uno strumento potentissimo quale la rete di Internet. Le stesse famiglie richiedenti la mozione, fanno parte di Genitori Contro Autismo (www.genitoricontroautismo.org) che opera essenzialmente attraverso un omonimo portale  e conta quasi 6000 iscritti tra genitori e professionisti. La questione inerente le terapie ufficiose, attualmente  a  totale carico delle famiglie, è diventata talmente scottante da approdare a Roma in Parlamento: alla Camera è stata  recentemente  presentata una proposta di Legge dell’Onorevole Teresio Delfino (UDC), attualmente al vaglio della Commissione Affari Sociali della Camera ed  è già stata firmata da 21 deputati di differenti schieramenti politici (FI, Ulivo, Margherita, AN e UDC) tanto da essere definita una proposta trasversale bipartisan. Il Ministro Turco ha inoltre attivato un Tavolo di Lavoro per discutere differenti approcci  medici e comportamentali,  compresi quelli da noi richiesti

 

 

Terapia comportamentale  

Nella mozione viene richiesto un contributo per l’applicazione dell’Applied Behaviour Analysis (ABA), che a  differenza del TEACCH  è l’unica terapia comportamentale scientificamente validata da anni di letteratura scientifica internazionale (allegato). E’ intensiva, precoce, coinvolge tutti gli ambiti di vita del bambino, (casa, scuola, tempo libero..), e viene applicata anche agli adolescenti ed agli adulti.

 

Terapia medica

Recenti sviluppi della ricerca scientifica (vedi allegati) mostrano  chiaramente come  l'autismo non sia più da considerare come una malattia di esclusiva pertinenza psichiatrica quanto piuttosto  come  una  sindrome complessa basata su disordini biochimici e metabolici  che hanno un comune punto finale nel danneggiamento cognitivo e relazionale dei bambini.  Utilizzando interventi medico - internistici in chiave multidisciplinare, basati sui più rigorosi principi della Medicina interna,  è possibile identificare e curare  le molteplici disfunzioni dei sistemi metabolico, gastrointestinale, immunitario, endocrinologico presenti nell’Autismo  ed  ottenere gradualmente un miglioramento delle condizioni di salute e del comportamento dei pazienti.

 

 

Ma le vie politiche e burocratiche sono molto  lunghe ed ogni giorno che passa senza una terapia appropriata è un giorno perso per ogni bambino. Da qui nasce una drammatica e ingiusta discriminazione  che vede la libertà di scelta e di cura secondo le terapie scientificamente piu’ validate appannaggio esclusivo delle famiglie che possono sobbarcarsi oneri pesantissimi

Noi chiediamo di porre fine a questa orribile discriminazione  e chiediamo di farlo in tempi molto brevi attraverso l’avvio di  un progetto sperimentale finanziato dalle Farmacie Comunali, che già destinano parte dei propri utili a favore degli  anziani, dei disabili, delle persone in situazione di disagio, per i sei bambini reggiani  con le loro famiglie. Come genitori chiediamo inoltre  di poter condividere e partecipare al progetto  che renderebbe la nostra città  all’avanguardia rispetto al resto d’Italia  e aprirebbe una nuova strada  per tutti i bambini  affetti da questa gravissima patologia.

Crediamo fermamente in questo progetto, crediamo possa aiutare i bambini ad esprimere pienamente tutto il loro potenziale. E  la stessa  nostra certezza è condivisa dalle oltre 400 persone firmatarie della mozione, tra cui 20 medici dell’Ospedale Santa Maria Nuova.

Lettera all'On. Diliberto Stampa E-mail

Una iniziativa di una mamma nostra iscritta che volentieri supportiamo:

On. Oliviero Diliberto,
ci permettiamo di sottoporLe il nostro caso perché confidiamo nel suo notorio senso del sociale e da sempre constatiamo che combatte battaglie per i diritti dei più deboli. Siamo una comunità di genitori di soggetti autistici per la maggior parte bambini piccolissimi e professionisti (medici, psicologi, logopedisti, insegnanti, educatori) che conta più di 5000 iscritti.
A Reggio Emilia una mamma, componente del suo partito, ha promosso, insieme al segretario provinciale della Federazione del PdCI, un’iniziativa per sensibilizzare e raccogliere le testimonianze delle numerose famiglie emiliane che vivono questa drammatica situazione.
Il documento è stato portato all’attenzione delle autorità locali (con una mozione in consiglio comunale a Reggio Emilia per avviare un progetto con le Farmacie Comunali – primo firmatario Donato Vena) e regionali (per avviare iniziative in consiglio regionale). Noi Le chiediamo di prendere coscienza del motivo di questo attuale straordinario interesse nei confronti dell’autismo. Una proposta di legge “trasversale bipartisan” di riforma dell’Autismo è alla Commissione Affari Sociali ed è stata firmata da numerosi deputati di contrapposti schieramenti politici, anche se non ancora dal suo partito. Il Ministro della Salute Turco ha aperto un tavolo parlamentare per lo studio dell’approccio terapeutico multidisciplinare dell’autismo che annovera anche medici del nostro movimento. A livello regionale, da differenti latitudini politiche, si moltiplicano le interpellanze che denunciano la cronica carenza del sistema curante in materia di autismo.
In un periodo in cui la politica è percepita come distante dalla gente comune è fondamentale che tutti tutelino la classe sociale più debole: i diversamente abili.
Il Partito dei Comunisti Italiani, da sempre vicino alle esigenze della classe sociale più svantaggiata e del welfare non può non schierarsi in prima linea per combattere un problema di mala-sanità e discriminazione di cura in base alle possibilità economiche di una malattia che sta assumendo dimensioni epidemiche (si parla di un bambino su 150) e che la stessa iniziativa di legge non esita a definire con la più recente scienza medica “malattia sociale” causata da danno ambientale (vaccini, inquinamento da metalli pesanti, alimentazione).
Le altre associazioni di famiglie di soggetti autistici, quelle storiche, ricevono già contributi ed aiuti ma non ci rappresentano in quanto le nostre famiglie, soprattutto per i bambini più piccoli scelgono, nella quasi totalità, trattamenti innovativi di provata efficacia assolutamente non erogati dal Sistema Sanitario Nazionale.
L’autismo era una patologia tristemente nota per essere altamente invalidante ed è tuttora ritenuto incurabile. Ma questi trattamenti sono in grado di ridurre i sintomi e i segni della malattia a tal punto da consentire una vita sociale soddisfacente ai soggetti ammalati ed alle loro famiglie.
Invece con i trattamenti offerti attualmente dal nostro Sistema Sanitario, inadeguati per intensità e tipologia, la diagnosi di autismo diventa una condanna senza appello che termina spesso con il ricovero in strutture di cura di ragazzi appena adolescenti, trattati con sedativi e psicofarmaci dai devastanti effetti collaterali.
A tal proposito le comunichiamo che recentemente si è tenuta una Conferenza stampa alla presenza di un rappresentante del Ministro Turco e delle associazioni storiche dell’autismo riguardo al nuovo studio finanziato dalla Smith Kline, che ancora una volta vede una nota casa farmaceutica produttrice di psicofarmaci convogliare un ingente quantitativo di risorse economiche su un progetto di ricerca genetica. La ricerca genetica nell'autismo, in voga da molti anni, non ha ancora prodotto alcun risultato terapeutico concreto, né con probabilità ne produrrà a breve, ma ha il vantaggioso effetto per le industrie farmaceutiche di continuare a lasciare via libera agli psicofarmaci, con i loro ben noti e devastanti effetti colleterali, come attuale e futura unica terapia nel campo dell'autismo anche per i bambini piccolissimi.
Come genitori non vogliamo essere né strumentalizzati né coinvolti in questo progetto che non ci rappresenta assolutamente, e che risulta essere diametralmente opposto a quanto richiesto recentemente al Tavolo di lavoro del Ministero, a cui ci è stato impedito di partecipare nonostante le promesse del Ministro Turco e le oltre 3000 firme raccolte, ovvero la costituzione di Linee Guida nazionali per uno studio internistico multidisciplinare (gastroenterologico, immunologico, endocrinologico ecc.) che affronti le ormai ben note patologie metaboliche e d'organo che affliggono i pazienti autistici e che potrebbero essere curate DA SUBITO secondo i principi più classici e rigorosi della nostra Medicina Interna.

Le famiglie, anche grazie ad internet ed al miglioramento dei mezzi di comunicazione, sono ormai edotte sulla possibilità di praticare dei trattamenti validati dalla più autorevole e recente letteratura scientifica internazionale, ma subiscono pesanti discriminazioni in base alle proprie possibilità economiche, dato che tali terapie arrivano a costare in media 30.000 euro l’anno per bambino.
Il paradosso più stridente è che in larga parte le leggi regionali contenenti linee guida per il trattamento di soggetti autistici ribadiscono da oltre sette anni la necessità di adeguare il sistema a tali linee terapeutiche, ormai pienamente validate (vedi linee guida ER….).
I bambini necessitano quindi di un intervento comportamentale ABA (Applied Behaviour Analysis) intensivo e precoce, di durata non inferiore alle venti ore settimanali, e di trattamenti medico-internistici multidisciplinari (gastroenterologico, immunologico, edocrinologico…) per curare le patologie metaboliche e d’organo che caratterizzano questa complessa sindrome. Necessitano inoltre della somministrazione di supplementi, integratori, nonché di alimenti dietetici attualmente in gran parte non reperibili sul mercato italiano.
Ci aiuti a far sì che il progetto di vita dei nostri figli diventi un loro diritto.
Reggio Emilia, lì 29 ottobre 2007

VIDEO TERRIFICANTE - 17 MILIONI DI BAMBINI SOTTO PSICOFARMACI Stampa E-mail

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GUARDATE TUTTI QUESTO VIDEO...POTREBBERO ESSERE I NOSTRI BAMBINI:

 

NEL MONDO 17 MILIONI DI BAMBINI SONO SOTTO PSICOFARMACI.
Otto milioni nei soli Stati Uniti.
QUARANTAMILA IN ITALIA.

Non è mai stata dimostrata una relazione tra problemi mentali e squilibri biochimici e LA PSICHIATRIA NON DISPONE DI ESAMI come la medicina, ma solo di test.

Progetti e screening di stampo psichiatrico sono già approdati nelle scuole e spesso vengono dati agli studenti questionari, senza il consenso dei genitori, con lo scopo di "diagnosticare" disturbi di apprendimento (come l'ADHD). Ecco alcune delle domande:

"Muove spesso le mani o i piedi
o si agita sulla sedia?"

"E' distratto facilmente da
stimoli esterni?"

"Ha difficoltà a giocare
quietamente?"

"Spesso chiacchiera troppo?"

E' molto facile sbagliare e venire etichettati. Si tratta di un business in costante crescita che ha già patologizzato il 9% dei bambini. Gli stessi insegnanti vengono "addestrati" a individuare i bambini a "rischio" e a indirizzarli alle strutture neuropsichiatriche.


Se ritieni di aver subito danni a causa di diagnosi o trattamenti psichiatrici puoi metterti in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus:
Tel.: 02 36510685
Email:
Primo esame all'Università per Andrea! Stampa E-mail

 

Andrea è iscritto alla facoltà di Scienze dell'Educazione e della Formazione presso l'Università dell'Aquila ed ha sostenuto il primo esame (didattica) il 7 febbraio 2007, con il voto di 28/30.

Questo il messaggio con cui la sua orgogliosissima mamma ha condiviso con noi la notizia. 

Carissimi compagni di viaggio.
vi ringrazio molto per i complimenti rivolti al mio amatissimo studente universitario. Mi scuso con tutti voi per non aver dato la notizia il 7 febbraio (giorno emozionantissimo dell'esame) ma ho avuto paura di essere considerata "la solita" povera madre visionaria e perfino millantatrice. Scusatemi, ho sbagliato perchè è giusto che gli enormi sforzi di mio figlio vengano gratificati e perchè certe belle notizie fanno bene al cuore dei nostri meravigliosi e "potenti" ragazzi e di tutti coloro che combattono ogni giorno insieme a loro e insieme a noi.
Grazie ancora e andiamo avanti, sempre, orgogliosi dei nostri figli anche quando sembra che non ci siano risultati, loro comunque ce la stanno mettendo tutta e sono certa che il loro impegno e la nostra dedizione verranno premiati.
Vi stringo tutti in un potente abbraccio

 

Ecco chi è Andrea, in un suo CV:

 

Dati personali

nome                                                   ANDREA

data di nascita                                     15.05.1986

Tel./Email                                            0746-578385 /

 

 

Situazione personale e terapie

Affetto da:                                           AUTISMO

 

 

Andrea è seguito dallo specialista nella riabilitazione neurosensoriale Dott. Dino Camilli dell’Associazione “Alias” di Rieti, dal neurologo della ASL di Rieti Dott. Stefanini, dalla Dott.ssa Francesca Benassi del Centro Studi e Ricerca in Neuroriabilitazione di Roma, dal Dott. Massimo Borghese foniatra dello Studio diagnosi e terapia dell’autismo di Napoli, e dal Pfeiffer Treatment Center di Chicago (USA). 

 

 

Le buone prassi di inclusione nel ciclo degli studi di ANDREA hanno permesso, ai successivi ingressi di altri giovani autistici nella scuola, di realizzare soddisfacenti risultati di integrazione nelle scuole della provincia di Rieti.

ANDREA è il primo caso di persona autistica, seguito e monitorato dall’ALIAS,  iscritta e frequentante l’Università e rappresenta, per noi e per tutta la comunità, un Progetto Pilota teso a migliorare l’inclusione delle persone con grave disabilità nelle istituzioni scolastiche ed universitarie.

Gli interventi dell’ALIAS, che aderisce all’ISAAC, Società Internazionale per la Comunicazione Alternativa, sono sottoposti a controllo periodico dal Centro Studi e Ricerca in Neuroriabilitazione di Roma, ed utilizzano la metodologia denominata WOCE (Written Output Communication Enhancement - Scrittura per lo sviluppo della Comunicazione).

(Dr. Dino Camilli, Presidente ALIAS Onlus Rieti)

 

 

Metodologia comunicativa

L’aspetto prevalentemente deficitario è quello relativo alla comunicazione, in particolar modo è compromesso l’aspetto verbale.

La strategia finalizzata a rendere efficaci le possibilità comunicative, non solo in ambito scolastico, è la metodologia denominata Comunicazione Aumentativa o WOCE (WRITTEN OUTPUT COMMUNICATION ENHANCEMENT - Scrittura per lo sviluppo della Comunicazione).

WOCE è una strategia riabilitativa ed educativa che supporta l’apprendimento delle abilità comunicative in persone con Disturbo Generalizzato dello Sviluppo (con assenza parziale o totale di linguaggio verbale) e in altre patologie con secondaria compromissione del linguaggio verbale. Andrea utilizza con successo la strategia di Comunicazione Alternativa dalla quinta elementare ed ha imparato ad esprimersi attraverso la scrittura, con parole e frasi attraverso le quali comunica i propri pensieri in alternativa al linguaggio verbale o gestuale.

In questo metodo un operatore (insegnante di sostegno e/o assistente specialistico) supporta Andrea nello scambio comunicativo che avviene mediante la digitazione sulla tastiera.

Nel corso degli studi Andrea è stato affiancato costantemente da un’insegnante di sostegno con rapporto 1:1 e da un operatore o assistente specialistico con competenze nell’ambito della comunicazione nel DSG (Disturbo Generalizzato dello Sviluppo).

Tale presenza è stata funzionale e necessaria per lo svolgimento delle attività didattiche, per il potenziamento delle interazioni con i coetanei ed i docenti, per l’autonomia personale.

 

Curriculum Vitae

1986    nato il 15 maggio

1989    Andrea è iscritto e frequenta regolarmente la scuola materna ed elementare, seguendo il metodo denominato Teacch. Segue una programmazione differenziata ed i risultati sul piano della comunicazione e del profitto sono fortemente compromessi o addirittura assenti.

1997    Nel luglio del 1997 Andrea incontra la Comunicazione Aumentativa, metodo che gli consentirà di svelarsi. La parola ritrovata entra nella scuola e permette ad Andrea di seguire la normale programmazione didattica ottenendo risultati impensabili ed eccezionali.

1998    licenza Elementare

1998    “Ci siamo anche noi”   

Pubblicazione del Ministero della Pubblica Istruzione

realizzata dal Provveditorato agli Studi di Rieti – Ufficio Studi e Programmazione

2001    diploma Scuola Media I grado

2001    Primo classificato – “madonna col bambino”

                                   Concorso di pittura Antrodoco

2001    “Fertili Ragazzi”

diario di tre anni di un’esperienza di integrazione scolastica nella scuola media dell’alunno Paolucci Andrea

pubblicazione realizzata dall’Istituto Comprensivo “Luigi Mannetti” di Antrodoco

2001    Primo classificato – “La triste, solitaria opportunità”                

XIV Concorso Nazionale di poesia “Sabatino Circi”

2001    Segnalazione speciale              

Concorso Nazionale di poesia “11 settembre” – RAI Radio 1 “Zapping”

2002    “Ondate di rabbia e di paura”, la voce dei poeti dopo l’11 settembre

                        pubblicazione poesia, ed. RAI-Eri – a cura di Aldo Forbice

2003    “Maree”

                        pubblicazione poesia, ed. Pagine - Antologia a cura di Manuela Faella

2005    “Il Computer nel processo di integrazione scolastica e sociale dell’alunno con bisogni educativi speciali”

Formatore nel corso di aggiornamento per docenti di sostegno e curriculari delle scuole di Rieti e provincia organizzato dallo Snals-Confsal di Rieti              

2006    Diploma maturità Liceo Pedagogico “Elena Principessa di Napoli” Rieti – 85/100

 

Curriculum scolastico

Dalla quinta classe di scuola elementare Andrea utilizza la tecnica della Comunicazione Aumentativa o WOCE, sia per svolgere l’attività didattica sia per l’interazione con i compagni. Tramite questa metodologia l’alunno è stato in grado di superare le sue difficoltà, in quanto WOCE ha permesso di compensare i suoi problemi neuromotori stabilizzando il suo movimento al momento di compiere una scelta. L’operatore, oltre a ridurre alcuni ostacoli (instabilità posturale, movimento stereotipato, tono muscolare incerto, tremore), ha introdotto elementi favorevoli come la riduzione dell’ansia, la possibilità di concentrazione, il supporto emotivo e verbale. L’utilizzo di detta tecnica si è dimostrato imprescindibile per consentire al ragazzo di raggiungere i positivi obiettivi scolastici che ha sempre ottenuto lungo tutto il suo corso di studi.

Nel recente anno scolastico 2005/06 Andrea ha frequentato la classe V dell’Istituto Magistrale Statale “Elena Principessa di Napoli” di Rieti ad indirizzo scienze-sociali ed ha sostenuto gli esami di maturità con successo ottenendo la votazione di 85/100. L’inserimento dell’alunno all’interno del gruppo classe, lungo tutto il corso di studi si è sempre dimostrato assai positivo ed ha portato ad una effettiva integrazione.

Dal punto di vista degli apprendimenti Andrea si è mostrato molto interessato all’attività scolastica, ha partecipato alle diverse attività didattiche che gli sono state proposte ed è stato attento a svolgere il suo lavoro in modo accurato, con volontà e determinazione. Il metodo di studio, non ancora completamente autonomo, ha avuto bisogno della presenza costante di una figura di supporto.

Nell’area cognitiva Andrea ha mostrato di possedere delle particolari modalità di comprensione e di elaborazione delle informazioni che gli sono pervenute; egli ha sovente utilizzato strategie e meccanismi personali compensativi delle difficoltà derivategli dalla sua patologia.

Attualmente Andrea è iscritto e frequenta l’Università degli Studi de L’Aquila – Facoltà di Scienza dell’Educazione e della Formazione; ha sostenuto il primo esame (didattica) riportando la votazione di 28/30.

 

Verifiche e criteri di valutazione                                            

L’alunno è stato sempre valutato con le stesse modalità della classe. Le verifiche si sono svolte tramite WOCE quindi con l’ausilio di un PC e l’intervento di un operatore esperto che ha seguito Andrea nella stesura dei suoi elaborati. Le verifiche sono state necessariamente tutte scritte ed hanno richiesto sia tempi di esecuzione prolungati sia una scansione delle prove in vari segmenti. Tutte le verifiche scritte si sono svolte contemporaneamente al gruppo classe; anche quelle orali, necessariamente svolte anch’esse per iscritto. Lo svolgimento delle prove di verifica ha sempre richiesto tempi di esecuzione prolungati.

Anche l’esame universitario si è svolto dando ad Andrea tempi diversi; il raggiungimento della autonomia nella scrittura ha sorpreso e soddisfatto pienamente i docenti.

 

Composizione nucleo familiare

1.      PAOLUCCI NUNZIO VIRGILIO           padre

2.      POSCENTE INES DOMENICA             madre

 

 

 

Dati clinici della The Autism Clinic di Singapore Stampa E-mail

Dati clinici sul trattamento biomedico per l'autismo della Autism Clinic di Singapore, tratti da uno studio che è stato presentato dai Dr Ang Poon Liat e John Yeo alla prima conferenza di Medicina Integrativa tenuta a Singapore dal 20 al 22 ottobre 2006. I dati esaminano risultati ottenuti da bambini autistici che hanno ricevuto trattamento biomedico presso l' Autism Clinic di Singapore, durante il 2005 e il 2006.


Punteggio ATEC

Per questo studio, il sistema per misurare I risultati ottenuti con l’intervento biomedico è stato il calcolo del punteggio ATEC (Autism Treatment Evaluation Checklist), o l’ ATEC Checklist.

Questo è un sistema di valutazione sviluppato dal Dr Bernard Rimland e dal Dr Stephen M Edelson dell’Autism Research Institute con sede negli Stati Uniti. Si tratta di uno strumento per misurare l’efficacia di vari trattamenti per l’autismo, parte del protocollo Defeat Autism Now!.

Potete leggere ulteriori informazioni sul test  ATEC  cliccando qui.

Per meglio comprendere i dati presentati qui sul trattamento biomedico, occorre conoscere alcune cose sull’ATEC:

·         Più basso è il punteggio ATEC, migliore è la situazione. Un punteggio vicino allo zero significa che il bambino può essere considerato normale, cioè non autistico. Il punteggio massimo è 180, cosa che significa che il bambino è gravemente autistico.

·         Un punteggio  ATEC sotto il 30 significa che il bambino è vicino alla normalità e ha buone possibilità di una vita normale ed indipendente.

·         Un punteggio  ATEC sotto I 50 significa che il bambino è più o meno normale,e può essere semi-indipendente

·         Il test  ATEC è composto da quattro sotto-categorie per cui, oltre al punteggio totale, ci sono dei sotto-punteggi per misurare i miglioramenti in ognuna di queste aree:

o        Linguaggio / Comunicazione

o        Socializzazione

o        Consapevolezza sensoriale / cognitiva

o        Salute fisica/ Comportamento


Popolazione studiata:

Dal momento che un punteggio  ATEC sotto i 30 è considerato vicino al normale, i bambini “autistici” con tale punteggio all’inizio del loro trattamento biomedico sono stati esclusi da questo studio.

Si è potuto studiare inoltre solo bambini con almeno due test ATEC eseguiti, altrimenti non ci sarebbero stati  riferimenti per determinare se ci fossero stati o meno miglioramenti con il trattamento biomedico.

Dopo aver escluso questi due gruppi di bambini, abbiamo avuto a disposizione dati clinici di 80 bambini, di cui 17 femmine e 63 maschi.

L’età media era tra 5.1 anni  +/- 3.4 anni. Il bambino più piccolo aveva 2 anni e il più grande 20.

La maggior parte di questi bambini autistici ha ricevuto trattamento biomedico per nove mesi o più.


Risultati complessivi

 Per il gruppo nel complesso i risultati del trattamento biomedico sono stati i seguenti:

.

Punto di partenza

Dopo il trattamento

Punteggio totale ATEC

68 (78th percentile)

48 (63rd percentile)
< 0.001

ATEC per linguagggio / comunicazione

15

12
< 0.01

ATEC per socializzazione

16

10
< 0.001

ATEC per consapevolezza  sensoriale / cognitiva

16

12
< 0.001

ATEC per salute fisica/ comportamento

20

14
< 0.001


I dati sopra mostrano che nel complesso c’è stato un miglioramento nel punteggio ATEC, con il punteggio medio dopo il trattamento giunto a meno di 50 – il 30th livello percentile. Le persone autistiche a questo livello hanno buone possibilità di condurre una vita semi-indipendente.

Deve essere comunque sottolineato che il punteggio ATEC di 48 rappresenta una media. Alcuni bambini hanno fatto meglio, altri meno bene.

Inoltre si sono registrati miglioramenti in tutte le quattro sotto categorie relative al linguaggio, socializzazione, consapevolezza sensoriale e salute.

Il valore p (sotto al punteggio ATEC dopo il trattamento) è una misura statistica di significanza. Un valore < 0.05 è considerato statisticamente rilevante e più piccolo è il numero, maggiore è la significanza statistica.

Il valore p cioè di 0.001 per il punteggio totale ATEC e tre delle quattro sotto-categorie mostra che i miglioramenti sono statisticamente molto, molto significanti.

Riassumendo, I dati mostrano che nel complesso I bambini autistici hanno risposto bene al trattamento biomedico per l’autismo.


Analisi dei punteggi ATEC:

Una dettagliata analisi dei punteggi ATEC  ha rivelato le seguenti cose:

·         6 bambini autistici (8 per cento) sono migliorati straordinariamente con il trattamento biomedico, con il loro punteggio ATEC diminuito di più di 50 punti.

Di questi, 2 sono considerati guariti, con il punteggio ATEC arrivato vicino allo zero. In un caso, il punteggio ATEC è arrivato a 4, mentre in un altro a  2. Questi bambini sono capaci di intrattenere una conversazione e di socializzare con I compagni di classe. Non si comportano diversamente dagli altri bambini normali.

 
Per leggere la storia di uno di questi bambini guariti, il cui ATEC è passato da 73 a 4, cliccate qui.

·         33 bambini  autistici (42 per cento) sono molto migliorati  con punteggio  ATEC tra 20 e  49

·         16 bambini autistici (20 per cento) sono discretamente miigliorati con punteggio  ATEC tra 10 e 19

Ci sono stati, comunque, alcuni bambini autistici che non hanno risposto al trattamento biomedico.:

24 bambini  (30 percento) sono stati considerati non-responders, registrando una riduzione del punteggio ATEC di meno di 10 punti.

Fra questi, 12 bambini hanno ricevuto il trattamento biomedico per meno di sei mesi, per cui non è chiaro se sarebbero migliorati o meno se avessero continuato il trattamento più a lungo.
Gli atri 12 bambini non hanno veramente risposto al trattamento nonostante lo abbiano ricevuto per più di 6 mesi.


Bambini guariti e vicini alla guarigione

ATEC < 30

Un punteggio  ATEC < 30 pone il bambino al top del decimo percentile dei bambini  autistici. Il bambino ha qualche capacità di conversazione (quelli con ATEC < 20 davvero meglio), e si comporta più o meno normalmente. Questi bambini hanno alte chances di condurre una vita indipendente.

I dati clinici della AUTISM CLINIC mostrano che 20 bambini  (25 per cento) sono passati in questo livello. Hanno raggiunto una riduzione media del loro punteggio  ATEC di 33 punti dopo aver rivevuto il trattamento biomedico.

ATEC < 50

Un punteggio ATEC < 50 significa che il bambino ha buone chance di condurre una vita semi-indipendente. Per molti genitori di bambini autistici, questo è già soddisfacente. I dati clinici mostrano che 14 bambini (17 per cento) sono passati in questo livello.

Erano partiti con un punteggio ATEC medio di  76 (variando da 60 a115  a seconda dei casi) e, dopo il trattamento  biomedico, il loro ATEC era stato ridotto in media a 39 punti.

Cliccate qui per leggere la storia di  Vanessa, una teenager che ha cominciato il trattamento biomedico all’età di  15 anni e ha  ridotto il suo  ATEC da 77 a 41.


CONCLUSIONI: L’ AUTISMO E’ TRATTABILE

Molti "esperti” continuano ad affermare che l’autismo non può essere curato e che la guarigione è impossibile.

I casi di bambini autistici guariti o vicini alla guarigione, come  presentato nei dati clinici dell’ Autism Clinic, a Singapore, hanno provato che gli esperti sbagliano. Hanno provato che l’AUTISMO E’ TRATTABILE.

Says John Yeo, nutritionista, della Autism Clinic, Singapore:

Per questi bambini guariti e vicini alla guarigione, è stato importante aver resistito al dileggio e al disprezzo  di coloro che disapprovano chi segue l’approccio biomedico per il trattamento per l’Autismo.


Cliccate qui per maggiori informazioni sui dati clinici per il trattamento biomedico per l’autismo,   compresi I dati sulla tossicità al mercurio e sugli effetti del trattamento biomedico combinato con altri trattamenti come ABA, terapia  occupazionale, logopedia, etc.

 

 

E'emergenza: studio del CDC dice che la diffusione è 1 su 150 Stampa E-mail

Negli USA la diffusione dell'autismo sale ad 1 bambino ogni 150

8 Febbraio 2007

IL Centers for Disease Control and Prevention (Centro per il controllo e la diffusione delle malattie) ha rilasciato oggi, attraverso il suo report settimanale, l'ultimo aggiornamento sui valori della diffusione dei disordini dello spettro autistico (ASD) negli Stati Uniti. Il documento afferma che la diffusione dell'autismo è passato da 1 bambino su 166, riportato sempre dal CDC nel Gennaio del 2004, a 1 su 150 nel 2006. Si tratta di dati ufficiali, riguardanti i bambini nati nel 1992 e nel 1994 che potete leggere sul sito che pubblica l'intero studio.

"Siamo veramente nel mezzo di una epidemia" afferma Lyn Redwood, Presidente del SafeMinds, una organizzazione nonprofit fondata per diffondere informazioni sul rischio per neonati e bambini di una esposizione al mercurio attraverso prodotti medici, comprendenti il thimerosal nei vaccini. "La diffusione di 1 su 150 è dieci volte più alta di quella riportata in studi condotti prima degli anni '90. L' aumento inoltre del 10% riscontrato dal 1992 al 1994 indica che i valori si sono alzati pericolosamente. Il periodo dal 1990 al 1994 coincide con la rapida espansione dell'uso dei vaccini contenenti mercurio per i bambini, particolarmente quello Hepatitis B ed Haemophilus influenzae type B, e anche dell'aggiunta dell'iniezione Rho-D durante la gravidanza per le madri con RH negativo.
Lo studio del CDC riporta anche la diversa diffusione dell' ASD nelle varie aree geografiche, che va da 3.3 bambini su 1000 in Alabama a 10.6 su 1000 nel New Jersey (1 bambino ogni 94 nati!!), mentre un disordine semplicemente genetico dovrebbe avere valori di diffusione più costanti! 
"Ci fa piacere che il CDC abbia condiviso con il pubblico questa scoperta" ha detto Claire Bothwell della National Autism Association (NAA) "ma si dovrebbe ora fare immediatamente un programma per curare adeguatamente i bambini che sono ammalati di autismo. Si deve inoltre trovare ancora una risposta alla domanda sul perchè questi bambini si ammalino. Se ci fosse un'epidemia di qualunque altra malattia tra i bambini, sicuramente se ne sarebbero subito  ricercati i motivi   e si sarebbero tutti seriamente sforzati di trovare delle cure".
Sottolineando l'impossibilità che una epidemia sia esclusivamente il risultato di fattori genetici, le organizzazioni di genitori statunitensi  stanno rinnovando la loro richiesta perchè lo Stato si faccia carico di sostenere la ricerca sui fattori scatenanti, compresi i vaccini e il conservante thimerosal contenente mercurio. Quest'ultimo studio sottolinea la necessità che questo tipo di ricerca abbia la priorità massima. "Forse questa volta, saranno proprio gli stessi numeri del CDC ad indicare che si tratta di una emergenza e che come tale deve essere trattata" ha commentato Ann Brasher, vice presidente della NAA. "Quel bambino su 150 che loro hanno contato ha bisogno di ricerca che possa aiutarlo a guarire o a raggiungere il suo pieno potenziale nella vita. E' il momento di venire al dunque!"

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